DOMANDA DEL POPOLO DI CUBA

AL GOVERNO DEGLI STATI UNITI

PER DANNI UMANI

 

ALLA SALA CIVILE ED AMMINISTRATIVA DEL TRIBUNALE PROVINCIALE POPOLARE DELLA CITTA' DELL'AVANA

Dott. Juan Mendoza Díaz, Dott. Leonardo B. Pérez Gallardo, Dott.ssa Magaly Iserne Carrillo e Dott.ssa Ivonne Pérez Gutiérrez, avvocati in nome ed in rappresentanza delle seguenti organizzazioni sociali e di massa della Repubblica di Cuba, che integrano quasi tutta la popolazione del Paese:

1. Centrale di Lavoratori di Cuba (CTC) rappresentata dall'operaio e laureato in Scienze Sociali dott. Pedro Ross Leal, Segretario Generale dell'Organizzazione;

2. Associazione Nazionale di Piccoli Agricoltori (ANAP), rappresentata dal contadino e laureato in Scienze Sociali dott. in Scienze Sociali Orlando Lugo Fonte, Presidente dell'Organizzazione;

3. Federazione di Donne di Cuba (FMC), rappresentata dall'Ingegnere Chimico Dott.ssa Vilma Espín Guillois, Presidente dell'Organizzazione;

4. Federazione di Studenti Universitari (FEU), rappresentata dal recentemente laureato dall'Istituto Superiore Pedagogico "Enrique José Varona", Carlos Manuel Valenciaga Díaz, Presidente dell'Organizzazione;

5. Federazione di Studenti della Scuola Media (FEEM), rappresentata dall'Allieva del Quarto Corso della Scuola Provinciale di Musica "Amadeo Roldán", Yurima Blanco García, Presidente dell'Organizzazione;

6. Organizzazione di Pionieri "José Martí", rappresentata dalla laureata in Comunicazione Sociale, Dott.sssa, Niurka Duménigo García, Presidente della Direzione Nazionale dell'Organizzazione;

7. Comitati di Difesa della Rivoluzione (CDR), rappresenti dal laureato in Contabilità, Dott. Juan Contino Aslán, Coordinatore Nazionale dell'Organizzazione;

8. Associazione di Combattenti della Rivoluzione Cubana (ACRC), rappresentata dal Comandante della Rivoluzione Juan Almeida Bosque, Presidente dell'Organizzazione;

Mediante il presente atto ci presentiamo e a norma di legge dichiariamo:

Che veniamo a presentare una domanda in Processo Ordinario in merito al Risarcimento dei Danni e l'Indennizzo dei Pregiudizzi contro il Governo degli Stati Uniti di America.

Che la presente domanda si basa sui seguenti:

FATTI

PRIMO: La vittoria della Rivoluzione cubana, avvenuta il 1º gennaio 1959, ha significato per il popolo di Cuba, per la prima volta nella sua lunga storia di lotte, la conquista della vera indipendenza e sovranità, per cui hanno perso la vita circa 20 mila uomini che sono morti eroicamente nella lotta contro le forze della dittatura militare addestrata, armata e assistita dal Governo degli Stati Uniti.

Per gli Stati Uniti la vittoria rivoluzionaria a Cuba è stata una delle più umilianti sconfitte politiche nella loro esistenza quale grossa potenza imperialistica, per tale motivo la controversia storica fra le due Nazioni é entrata in una nuova e più acuta fase di confrontazione, definita da allora da una brutale politica di ostilità e aggressioni di tutti i tipi da parte degli Stati Uniti allo scopo di distruggere la Rivoluzione cubana, riconquistare il Paese e ristabilire il sistema di dominazione neocoloniale che per più di mezzo secolo ha imposto a Cuba e che ha perso definitivamente più di 40 anni/fa.

La guerra scatenata dagli Stati Uniti contro la Rivoluzione cubana, concepita come politica di Stato, é stata storicamente e pubblicamente dimostrata mediante le numerose informazioni riconosciute negli ultimi anni nel suddetto Paese, che illustrano svariati interventi politici, militari, economici, biologici, diplomatici, psicologici, propagandistici, di spionaggio, atti di terrorismo e sabotaggio, organizzazione e appoggio logistico alle bande armate e ai gruppi mercenari clandestini, l'incitazione alla diserzione ed all'emigrazione nonché i tentativi di eliminare fisicamente i leader rivoluzionari cubani. Tutto ciò si demostra mediante importantissime dichiarazioni pubbliche realizzate dalle autorità del Governo degli Stati Uniti e dalle numerevoli ed inconfutabili prove raccotte dalle autorità cubane, in modo particolare dai numerosi documenti segreti resi pubblici, che, por non essendo tutti bastano per dimostrare giustamente lil fondamenti della presente domanda.

Uno dei documenti che accludiamo per confermare i fatti esposti è il cosiddetto "Programma di Azione Occulta contro il Regime di Castro", ormai reso pubblico, approvato il 17 marzo 1960 dal Presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower. Il secondo, conosciuto come "Progetto Cuba", presentato il 18 gennaio 1962 dal generale di brigata Edward Lansdale alle più alte autorità del Governo degli Stati Uniti ed al Gruppo Speciale Ampliato del Consiglio di Sicurezza Nazionale del suddetto Paese, contiene l'elenco di 32 interventi di guerra segreta che avrebbero dovuto essere attuati dai dipartamenti ed agenzie che facevano parte della cosiddetta Operazione Mangusta (Mongoose).

Tutte le azioni ostili e le aggressioni realizzate dal Governo degli Stati Uniti contro Cuba, sin dalla vittoria della Rivoluzione fino ad oggi, hanno cagionato enormi perdite materiali e umane alla popolazione, nonché incalcolabili sofferenze ai cittadini di questa nazione: penurie per mancanza di farmaci, generi alimentari ed altri mezzi necessari alla vita cui abbiamo diritto per il nostro onesto lavoro. Inoltre, tali azioni hanno implicato rischi costanti a causa della sovversione politica ed ideologica scatenatasi che ha provocato la sofferenza continua, generale ed ingiustificata dell'intera popolazione, danno che si caratterizza anche dalla perennità e quasi incalcolabile dimensione che ne impedisce l’esatta valutazione e che agli effeti dell indemnizzo, non includiamo nella presente domanda, anche se non rinunciamo a farlo opportunamente nell'osservanza stretta del contenuto del risarcimento del danno morale nell’ attuale Codice Civile cubano.

Secondo la prassi internazionale, gli stati sono i responsabili dei danni e dei pregiudizi cagionati dal loro atteggiamento e dai loro atti - sia in termini legislativi, amministrativi che giudiziari-, da quelli dei loro agenti e funzionari, e anche degli atti delle persone naturali di ogni nazione, qualora i relativi organi del suddetto Stato tralasciassero l'applicazione di misure di prevenzione o soppressione; per tale motivo, gli stati hanno il dovere di risarcire i danni e pregiudizzi causati, il che universalmente si considera una responsabilità civile.

Perciò, gli stati nordamericani, rappresentati dal proprio Governo, sono responsabili dei danni e dei pregiudizi cagionati alle persone naturali e giuridiche cubane dagli atti illeciti eseguiti dalle sue agenzie, enti, rappresentanti, funzionari e dal propio Governo.

SECONDO: La recente diffusione negli Stati Uniti del rapporto dell'Ispettore Generale dell'Agenzia Centrale d'Intelligenza (CIA), Lyman Kirkpatrick, steso ad ottobre del 1961, in cui vengono valutati i motivi del fallimento dell'invasione alla Baia dei Porci, nominata cosi dagli americani, dimostra che le operazioni segrete organizzate da Washington contro Cuba cominciarono nell'estate del 1959, alcune settimane dopo la firma a Cuba della Legge di Reforma Agraria il 17 maggio di quell'anno.

Nel mese di ottobre, il Presidente Eisenhower approva un programma proposto dal Dipartimento di Stato e dalla CIA per iniziare azioni segreto contro Cuba, compresi gli attacchi pirati aerei e navali, e la promozione e l’appoggio diretto ai gruppi controrivoluzionari all'interno di Cuba. Secondo il documento, le operazioni avrebbero dovuto provocare l’abbattimento del regime rivoluzionario facendolo apparire como il risultato dei propri errori.

Piccoli aerei provenienti dal territorio nordamericano cominciano allora a survolare il territorio cubano con la missione di infiltrare agenti, armi ed altri mezzi, e realizzare atti di sabotaggio, bombardamenti e azioni terroriste.

L'11 ottobre 1959, un aereo lanciò due bombe incendiarie sullo zuccherificio "Niágara" nella provincia di Pinar del Río. Il 19 ottobre altre due bombe furono lanciate sullo zuccherificio "Punta Alegre" nella provincia di Camagüey. Il 21 ottobre un aereo bimotore mitragliò la città dell'Avana provocando alcuni morti e decine di feriti, mentre un altro piccolo aereo lanciava propaganda sovversiva. Il 22 ottobre, fu mitragliato un treno di passeggeri nella provincia di Las Villas. Il 26 ottobre due piccoli aerei attaccarono i zuccherifici "Niágara" e "Violeta".

Dallo stesso mese di gennaio 1960, durante la raccolta della canna da zucchero di quell'anno, aumentarono i voli sulle piantagioni di canna da zucchero. In un solo giorno, il 12 gennaio, furono incendiate dall'aria 500 mila arrobas (1 arroba =
25 libbre) di canna da zucchero nella provincia dell'Avana. Il giorno 30 furono rovinate più di 50 mila arrobas nello zuccherificio "Chaparra", ex provincia di Oriente, ed il 1º febbraio furono incendiate oltre 100 mila arrobas nella provincia di Matanzas. E malgrado ciò, continuarono gli attacchi aerei: il 21 gennaio un aereo lanciò quattro bombe di cento libbre cadauna sulla zona urbana di Cojímar e Regla, nella capitale del Paese.

Il 7 febbraio 1960, un piccolo aereo incendiò 1,5 milioni di arrobas di canna da zucchero nei zuccherifici "Violeta", "Céspedes" e "Estrella", a Camagüey.

Il 18 febbraio, un aereo che bombardava lo zuccherificio "España", nella provincia di Matanzas, esplose in aria a causa di una delle sue bombe. Il pilota fu identificato come Robert Ellis Frost, cittadino americano. La carta di volo registrava la partenza dell'aereo dall'aeroporto di Tamiami, in Florida. Da altri documenti trovati sul cadavere si scoprì che il pilota aveva in precedenza realizzato altri tre attacchi aerei contro Cuba.

Il 23 febbraio, diversi piccoli aerei lanciarono capsule incendiarie sui zuccherifici "Washington" e "Ulacia", nella ex provincia di Las Villas, nonché a Manguito, nella provincia di Matanzas. L'8 marzo, altro piccolo aereo lanciò materiale infiammabile nella zona di San Cristóbal ed incendiò più di 250 mila arrobas di canna da zucchero.

Contemporaneamente ai bombardamenti, mitragliamenti ed incendi, in questa tappa, aerei survolarono l'Avana e quasi tutte le altre provincie del Paese diffondendo propaganda sovversiva. Soltanto nei primi tre mesi del 1961 ebbero luogo decine di voli di questo tipo. Nella suddetta relazione di Lyman Kirkpatrick sull'invasione alla Baia dei Porci, si afferma che "al momento dell'invasione erano già state lanciato su Cuba 12 milioni di libbre di propaganda controrivoluzionaria. Nel rapporto l'alto ufficiale della CIA descrive le azioni che nel mese di agosto 1959 avevano cominciato a realizzare un gruppo paramilitare appartenente a tale istituzione.

Questo è solo una dimostrazione: la guerra segreta contro Cuba era cominciata in modo intenso ormai nel 1959. Molti fatti ostili e aggressivi, impossibili da elencare in dettaglio, sarebbero successi negli anni posteriori.

L'Ispettore Generale dell'Agenzia Centrale d'Intelligenza (CIA) riconosce che "dal gennaio 1960 quando contava 40 persone, fino al 16 aprile 1961, l'Ufficio aumentò fino a raggiungere la cifra di 588, diventando uno degli uffici più grossi nei servizi clandestini". Faceva riferimento al centro della CIA a Miami destinato alle attività contro Cuba.

TERZO: Appena quindici mesi dopo la vittoria della rivoluzione, il Goberno degli Stati Uniti organizza e sferra il brigantaggio armato in quasi tutto il Paese. Si comincia nel 1960, durante il mandato del Presidente repubblicano Eisenhower e si estende per cinque, anni, fino al 1965.

Il punto principale fu la regione dell'Escambray, nell'ex provincia di Las Villas che oggi comprende le provincie di Villa Clara, Cienfuegos e Sancti Spíritus. In questa zona riuscì ad operare un cosiddetto fronte integrato da colonne e bande, ed un comando. Alcune settimane prima dell'invasione mercenaria a Baia dei Porci, 40 mila operai, lavoratori e studenti della capitale, con la cooperazione delle forze locali della regione centrale e dei contadini e degli operai agricoli dell'Escambray, organizzati in battaglioni di milizie, bloccarono interamente questa rocca forte che aurebbe devuto cooperare con le forze d'invasione, catturando centinaia di banditi che furono in quasi eliminati quei giorni decisivi.

Tali bande, organizzate dalla CIA, contavano sull'appoggio del Governo degli Stati Uniti, che mediante tutti i procedimenti possibili fece i maggiori sforzi per fornire loro arme, proiettili, esplosivi, mezzi di comunicazione e logistica generale, servendosi della via aerea, marittima e persino di quella diplomatica, tramite l'Ambasciata degli Stati Uniti all'Avana, finché si ruppero i rapporti all'inizio del 1961.

A riguardo, nel suddetto rapporto dell'Ispettore Generale della CIA si riconosce esplicitamente l'appoggio logistico fornito da questa istituzione alle bande mercenarie. Un esempio è la cosiddetta Operazione Silenzio: la realizzazione, dall'Agenzia Centrale d'Intelligenza degli Stati Uniti (CIA), di dodici operazioni aeree tra settembre 1960 e marzo 1961 per la fornitura di armi, proiettili, esplosivi ed altri mezzi alle bande, e sulla quale l'autore del rapporto dice: "In totale, circa 151 mila libbre di armi, munizioni e equipaggiamento furono inviati via aerea".

Il 29 settembre 1960, un aereo quattrimotore lanciò armi sulle montagne dell'Escambray, vicino salto del fiume Hanabanilla; il 7 novembre, un aereo lanciò altre armi nella zona di Boca Chica, vicino al paesino di El Condado, hella catena di monti dell’Escambray; il 31 dicembre, un altro carico fu lanciato nella zona di Pinalillo, tra Sagua e La Mulata, a Cabañas, provincia di Pinar del Río; il 6 gennaio 1961, un aereo lanciò venti paracaduti con armi, munizioni, esplosivi e mezzi di comunicazione tra El Condado e Magua, a Trinidad, provincia di Las Villas; il giorno successivo 7 gennaio, , furono lanciate armi nordamericane da un aereo sulla zona situata tra Cabañas e Baia Honda, a Pinar del Río; il 6 febbraio, un aereo lanciò trenta paracaduti con armi, munizioni, esplosivi, mezzi di comunicazione e generi alimentari sulla zona di Santa Lucía, a Cabaiguán, provincia di Las Villas; il 13 febbraio, altri venti paracaduti furono lanciati da un aereo nella zona del Naranjo, a Cumanayagua, Las Villas; il 17 febbraio, un aereo lanciò tredici paracaduti tra San Blas e il Circuito Sud, vicino a La Sierrita, a Las Villas; il 3 marzo, un aereo lanciò due carichi di armi, munizioni ed esplosivi nelle zone di El Mamey e Charco Azul, a Las Villas; il 29 marzo, si realizza un altro lancio di armi e proiettili nella tenuta Júpiter, comune di Artemisa, provincia di Pinar del Río. Cioè, più di 70 tonnellate di armi furono inviate via aerea in quel periodo.

Importanti focolai controrivoluzionari furono creati nelle provincie di Pinar del Río, L'Avana, Matanzas, Camagüey e Oriente. È importante rilevare che nella provincia di Pinar del Río si organizzò il primo gruppo, capeggiato da Luis Lara Crespo, ex capo dell'esercito della tirannia di Batista e ricercato dalla giustizia rivoluzionaria per i suoi crimini. È proprio in questa stessa provincia dove venne assassinato il soldato dell'Esercito Ribelle Manuel Cordero Rodríguez, durante le azioni contro un gruppo di banditi condotti dai cittadini americani Austin Young e Peter John Lambton, catturati assieme agli altri integranti della banda, essendo sequestrate le loro armi, fornite dagli Stati Uniti.

A questi gruppi mercenari succedettero altrisimili. È importante rilevare quelli di Pedro Román Trujillo, nella regione dell'Escambray, e di Olegario Charlot Pileta, nell'ex provincia di Oriente, che fecero parte dei primi gruppi creati in queste provincie.

Subito, di fronte a questo evidente aumento delle aggressioni organizzate dal Governo degli Stati Uniti, il popolo cubano, organizzato nei propri enti di difesa e di sicurezza e nelle organizzazioni rivoluzionarie, si in modo attivo e deciso e, scrivendo pagine di eroismo e di sacrificio con il sangue di tante vite pregiate, vinse il nemico, catturando, dispersando e disarticolando la maggior parte delle bande.

Tale realtà non fu apprezzata adeguatamente dalla CIA, che si aspettava di contare sull'appoggio di queste forze controrivoluzionarie nel momento dell'invasione mercenaria. Tuttavia, mantenne i suoi piani di guerra segreta dopo la storica sconfitta. Sotto il mandato dei Presidenti John F. Kennedy e Lyndon B. Johnson, furono raddoppiati gli sforzi in tal senso e riemersero le bande, che fecero pagare un prezzo supplementare di sangue e di vite al nostro popolo.

L'indiscutibile veracità storica di tali avvenimenti ed il cinismo e le menzogne che invariabilmente accompagnarono tutti gli atti degli Stati Uniti contro Cuba, si dimostra mediante i documenti dell'epoca, emessi da coloro che da quel Paese scogitavano la politica di aggressione e di sovversione contro Cuba. A questo proposito può essere illustrativo per la Corte il fatto che il 17 marzo 1960, durante una riunione in cui partecipavano il Vicepresidente, Richard Nixon, il Segretario di Stato, Christian Herter, il Segretario del Tesoro, Robert B. Anderson, il Segretario Assistente di Difesa, John N. Irwin, il Sottosegretario di Stato, Livingsston
T. Merchant, il Segretario Assistente di Stato, Roy Rubottom, l'ammiraglio dello Stato Maggiore Congiunto Arleigh Burke, il Direttore della CIA, Allen Dulles, gli alti ufficiali della suddetta agenzia, Richard Bissel e J.C.King, e i funzionari della Casa Bianca, Gordon Gray, nonché il generale Andrew J. Goodpaster, il Presidente degli Stati Uniti approvò il cosiddetto "Programma di Azione Segreta contro il Regime di Castro", proposto dalla CIA, nel quale, tra l'altro, si autorizzava la creazione di un'organizzazione segreta d'intelligenza e azione all'interno di Cuba, e per realizzare ciò si consegnavano i mezzi alla CIA. In un memorandum reso pubblico da recente sullo svolgimento di questa riunione, il generale Goodpaster scrisse: "Il Presidente disse di non conoscere un miglior piano per gestire questa situazione. Il grosso problema è la fuga di informazione e la spaccatura della sicurezza. Tutti devono essere disposti a giurare che lui (Eisenhower) non è al corrente della situazione. [...] Disse che le nostre mani non dovevano apparire coinvolte in quello che sarebbe fatto".

Una delle più grandiose opere umane e di giustizia sociale realizzate nel nostro Paese, gradita dalla popolazione e ammirata e rispettata dal mondo, è quella svoltasi nella pubblica istruzione. Nel 1961, si avviò la Campagna di Alfabetizzazione, che coinvolse circa 100 mila studenti che si recarono nei posti più lontani della nostra isola per insegnare a leggere e a scrivere i loro abitanti. Contemporaneamente, la CIA, indicò alle sue bande di seminare il terrore per sabotare la campagna, che eseguirono azioni criminali contro adolescenti e giovani insegnanti e anche contro gli analfabeti che, già adulti, imparavano a leggere ed a scrivere.

Il 5 gennaio 1961, furono assassinati l'insegnante volontario Conrado Benítez García ed il contadino Eliodoro Rodríguez Linares, a Las Tinajitas, San Ambrosio, Trinidad, Sancti Spíritus. Parteciparono a questo fatto i banditi Macario Quintana Carrero, Julio Emilio Carretero Escajadillo e Ruperto Ulacia Montelier, appartenenti alla banda di Osvaldo Ramírez García.

Il 3 ottobre dello stesso anno, fu assassinato l'insegnante Delfín Sen Cedré, nella tenuta Novoa, Quemado de Güines. Las Villas, dalla banda di Margarito Lanza Flórez.

Il 26 novembre 1961, furono assassinati anche il giovane insegnante Manuel Ascunce Domenech ed il contadino Pedro Lantigua Ortega, dai banditi Julio Emilio Carretero, Pedro González Sánchez e Braulio Amador Quesada, alla tenuta Palmarito, Rio Ay, Trinidad, Sancti Spíritus.

Allo scopo di seminare il terrore anche fra i contadini e gli operai agricoli, fra le vittime delle bande a Cuba si contano bambini ed adolescenti. Ad esempio, Yolanda e Fermín Rodríguez Díaz, di 11 e 13 anni, i quali, il 24 gennaio 1963 furono assassinati alla tenuta la Candelaria, Bolondrón, Pedro Betancourt, Matanzas, dalla banda di Juan José Catalá Coste, che operava a sud della suddetta provincia. Inoltre, si deve menzionare, per la crudeltà che contiene, il fatto accaduto il 13 marzo 1962, a San Nicolás de Bari, L'Avana, dove il giovane Andrés Rojas Acosta fu impiccato con la stessa corda che utilizzava per legare un maiale, crimine commesso dalla banda del mercenario Waldemar Hernández. Inoltre, il 10 ottobre 1960, nellé autostrada tra Madruga e Ceiba Mocha, la banda di Gerardo Fundora sparò contro una jeep che circolava provocando la morte del bambino Reynaldo Núñez-Bueno Machado, di 22 mesi e della mamma.

Le bande mercenarie, nel tentativo disperato di raggiungere il loro obiettivo, esequirono delle rappresaglie contre la popolazione civile delle zone dove operavano. Prova di ciò fu l'assassinio del bambino di 10 anni Albinio Sánchez Rodríguez, il 4 marzo 1963, ucciso dalla banda di Delio Almeida come vendetta per l’attacco delle forze delle Milizie Nazionali Rivoluzionarie.

Il briganaggio fu eliminato definitivamente a Cuba nel 1965 quando fu localizzata e sconfitta l'ultima banda, capeggiata da Juan Alberto Martínez Andrade, allora capo del cosiddetto Fronte di Camagüey.

Fra 1959 e 1965, agirono al servizio del Governo degli Stati Uniti lungo il territorio nazionale 299 bande e 3 995 mercenari.

In questa lotta, morirono 549 persone fra soldati regolari e miliziani che parteciparono alle operazioni contro le bande e il personale assassinato da esse,
e vi furono numerosi feriti, che non abbiamo potuto precisare nel preparare la presente domanda, 34 anni dopo la fine di tali avvenimenti; attualmente vi sono 34 handicappati come risultato di quei piani criminali. Non tutte le vittime furono dei combattenti rivoluzionari che lottavano contro le bande, molti civili che non avevano niente a che vedere con le attività militari morirono a causa dei crimini del briganaggio imposto dall'estero.

La guerra sporca, quella sanguinaria e costosa forma di aggressione del Governo degli Stati Uniti, fu interamente e definitivamente eliminata dal popolo cubano, dopodiché la CIA non ebbe più la possibilità di riorganizzare le bande.

Accludiamo alla presente domanda il certificato della morte di 549 persone a conseguenza della criminale azione contro il nostro popolo, nonché una relazione dettagliata degli handicappati come risultato delle lesioni subite durante il periodo cui stiamo facendo riferimento, documenti che alleghiamo segnati con i numeri 9, 10 e 11.

QUARTO: Tra i fatti più rilevanti della storia della Rivoluzone cubana, per il loro significato militare, patriotico e politico, si trova l'invasione a Baia dei Porci, organizzata dall'Agenzia Centrale d'Intelligenza degli Stati Uniti (CIA) secondo indicazioni del Presidente Eisenhower il 17 marzo 1960.

Lo stesso Eisenhower ci fa riferimento nelle sue memorie: "Il 17 marzo 1960 [...] ho dato l'ordine all'Agenzia Centrale d'Intelligenza di cominciare ad organizzare l'addestramento degli esuli cubani, soprattutto in Guatemala".

Come parte dei preparativi per l'invasione, l’alba del 15 aprile 1961, furono bombardati gli aeroporti di Ciudad Libertad, San Antonio de los Baños e Santiago de Cuba. L'aggressione fu respinta e anche se riuscì a distruggere alcuni aerei delle forze di difesa cubana non potè mettere fuori combattimento la nostra piccola Forza Aerea Rivoluzionaria costituita di recente, grazie al coraggioso intervento dell'artiglieria antiaerea che avrebbe svolto un ruolo decisivo due giorni dopo, composta quasi interamente da giovani, di cui 12 morirono, come Eduardo García Delgago che passò alla storia di quell'epica lotta quando mentre agonizzava scrisse con il proprio sangue su un legno il nome di Fidel.

Due giorni dopo, il 17 aprile 1961, alle ore 2:00 di notte, a sud dell antica provincia di Las Villas, nella Palude di Zapata e proveniente da Porto Cabezas, Repubblica del Nicaragua, cominiò lo sbarco di un gruppo addestrato, equipaggiato e finanziato dal Governo degli Stati Uniti, denominato dai propri membri Brigata di Assalto 2506, composta da circa 1 500 uomini.

Secondo i documenti sequestrati ai prigionieri, il piano d'invasione mercenaria prevedeva lo sbarco in tre punti della Palude di Zapata: Playa Larga, denominata nei loro piani Playa Roja, dove sarebbe scaricata la nave Aguja Playa Girón, nominata Playa Azul, dove sarebbero scaricate le navi Ballena e Tiburón; e Caleta Verde, denominata Playa Verde, dove sarebbero scaritate le navi Marsopa, Barracuda e Atún. Contemporaneamente, due battaglioni di paracadutisti si sarebbero sistemati nei dintorni dello zuccherificio "Australia", San Blas e Soplillar per bloccare l'accesso alla zona di sbarco e di operazioni, isolarla, fortificarla e stabilire li un governo provvisorio; ciò aurebbe permesso far venir inmediatamente da Miami un governo che aspettava impaziente con i bagagli pronti e che aveva il compito di chiedere l'intervento militare degli Stati Uniti, in testa alle "truppe" dell'OEA.

Durante l'invasione, i membri di questo "governo" furono costretti all’isolamento nel territorio nordamericano mentre la CIA di emetteva tutti i comunicati in loro nome.

La brigata mercenaria sbarcò a Playa Girón e a Playa Larga nonostante la resistenza opposta dalle piccole unità delle Milizie Nazionali Rivoluzionarie. Sbarcarono i loro carri armati e blindati; lanciarono il battaglione di paracadutisti al nord di Playa Girón per bloccare la strada che porta allo zuccherificio "Australia"; aerei B-26 con insegne cubane, scortati dai caccia americani, cominciarono il bombardamento sulla zona, mitragliando la popolazione civile e causando la morte ad alcune persone, tra cui donne e bambini, i cui nomi e cognomi appaiono alla fine di questa parte della domanda, nonché numerose perdite.

Alcune Unità della Marina di Guerra nordamericana, tra cui un portaerei (l'Essex, con 40 aerei da combattimento ed un battaglione di Fanteria della Marina a bordo), un portaelicotteri, cinque distruttori, una nave di sbarco LSD, ed oltre unitá navali scortarono le imbarcazioni che portavano le forze mercenarie e rimasero a scarse miglie dalla zona di operazioni durante l'attacco.

La brigata mercenaria disponeva di abbondante equipaggiamento e armi, di 5 navi da trasporto munite da artiglieria, 2 unità da guerra LCI modificate ed artigliate, 3 imbarcazioni di sbarce del tipo LCV per il trasporto di equipaggiamento pesante e altre 4 imbarcazioni di sbarco per il trasporte del personale. Per le operazioni aeree, i mercenari ebbero l'apoggio di 16 aerei da combattimento B-26, 6 aerei da trasporto C-46 e 8 C-54, e 2 apparecchi anfibi tipo Catalina. Contavano 5 carri armati Sherman M-41, cannoni di 76 millimetri, e 10 autoblindo muniti di mitragliatrici 50; 75 bazooke, 60 mortai di vari calibri e 21 cannoni senza ritorno di 75 e 57 millimetri; 44 mitragliatroco calibro 50, e 39 calibro x 30 pesanti e leggere; 8 lanciafiamme, 22 mila bombe a mano, 108 fucili automatici Browning; 470 mitragliatrici M-3; 635 fucili Garand e carabine M-1, 465 pistole e altre armi leggere.

I componenti della brigata mercenaria ricevettero addestramento militare da istruttori nordamericani in basi situate negli Stati Uniti, Guatemala e Portorico. Ad essi veniva pagato uno stipendio mensile per la manutenzione della loro famiglia dal Governo degli Stati Uniti che invertì in tale finanziamento 45 milioni di dollari.

In meno di 72 ore le forze rivoluzionarie cubane sconfissero in modo schiacciante la potente brigata mercenaria invasora. A tale riguardo, il 24 aprile 1961, la Casa Bianca emesse la seguente dichiarazione ufficiale: "Sin dal primo momento il Presidente Kennedy ha dichiarato che, come Presidente, assume l'intera responsabilità" dell'invasione. Aggiungeva la dichiarazione che "il Presidente si oppone vigorosamente a che qualcuno, dentro o fuori il governo, cerchi di far variare la responsabilità".

Il collegamento tra il rapporto del Governo degli Stati Uniti e gli avvenimenti sopra indicati nella domanda è stato inoltre confermato dal noto rapporto dell'Ispettore Generale della CIA, preparato sei mesi dopo la fallita invasione, documento che rimase nel più assoluto segreto durante 37 anni, fino al 1998, data in cui fu reso pubblico dopo le intense trattative dell’ Archivio Nazionale di Sicurezza, organizzazione non lucrativa con sede nella città di Washington.

Anche se l'invasione alla Baia dei Porci significò una grossa sconfitta politica e militare per il Governo degli Stati Uniti, la stessa provocò numerose vittime e innumerevole famiglie cubane portarono lutto o comunque furono dolorosamente colpite, giacché 176 persone morirono e oltre 300 risultarono ferite dalle armi nemiche - tra cui i residenti della zona che furono mitragliati dagli aerei mercenari- 50 della quali rimasero inabilitate per svolgere i loro obblighi, il ché si dimostra con i certificati che accludiamo alla presente domanda con i numeri 12 e 13.

Alle azioni parteciparono direttamente pilota, assessori militari uomini rana, ed altri nordamericani. Nei violenti combattimenti del 19 aprile fu confermata la partecipazione attiva dei pilota nordamericano quando artiglieria antiaerea abbattè un aereo B-26, pilotato da Thomas Willard Ray e Frank Leo Baker, cittadini degli Stati Uniti, appartenenti alla Guardia Nazionale di Alabama. Lo stesso giorno fu abbattuto sul mare un altro B-26 pilotato dai nordamericani Ryley W. Shamburger e Wade Carrol Gray, il primo, un ufficiale della Guardia Nazionale.

QUINTO: Il terrorismo è stato uno strumento permanente della politica esterna degli Stati Uniti contro Cuba.

Uno dei primi atti terroristi del Governo degli Stati Uniti contro il nostro paese fu mostruoso: il sabotaggio alla nave francese La Coubre il 4 marzo 1960, in un molo del porto dell'Avana. La nave aveva caricato in Europa un'importante partita di armi e munizioni acquistata all'industria nazionale belga dal Governo Rivoluzionario di Cuba, che era già preoccupato dalle crescenti azioni aggressive degli Stati Uniti. Il carico fu sabotato dagli agenti della CIA al punto d'imbarco, e gli esplosivi collocati fecero saltare in area la nave mentre si realizzavano le operazioni di scarico. Le bombe furono sistemate in modo sofisticato per garantiri che la seconda esplosione ci fosse nel momento in cui si prestava aiuto alle vittime della prima esplosione. Sia la nave che il molo vicino erano pieni di lavoratori del porto, soldati e personale di soccorso che senza tenere conto dei pericolo, si erano recati in loco per aiutare le vittime e prevenire incidenti.

Questo atto terrorista provocò 101 morti, tra cui sei marinai francesi, e centinaia di feriti, il cui numero risulta impossibile da precisare oggi, dopo tanti anni, perché furono assistiti in diversi ospedali e centri di soccorso della capitale.

Le principali forme di terrorismo usate contro Cuba sono state queste: sabotaggio o distruzione di obiettivi civili all'interno del Paese; attacchi pirati contro strutture costiere e navi commerciali e da pesca; attentati contro strutture e personale cubano all'estero, comprese sedi diplomatiche, uffici di aviazione e aerei; i continui incitamenti agli elementi sovversivi, tramite la radio e la TV, perché portassero avanti tali atti contro centri di produzione e di servizi, incicando perfino il modo di farlo.

Seppur durante quaranta anni di Rivoluzione il nostro Paese è stato il bersaglio degli atti terroristi, è nell’anno 1961 che cominciano a realizzarsi più sistematicamente come conseguenza del programma di azione segreta contro Cuba, approvato il 17 marzo 1960 dal Presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower, che nel suddetto documento segreto, ormai reso pubblico, riferito al programma di azione segreta contro Cuba sequito poi dal Presidente Kennedy, precisa: "Il metodo per raggiungere questo scopo sarà quello d'incitare, appoggiare e, nei limiti possibili, condurre l'azione, dentro e fuori Cuba, da parte di gruppi di cubani scelti che possano svolgere qualunque missione secondo le singole iniziative".

Nel pomeriggio 13 aprile 1961 uno di questi "gruppi scelti" perpetrò l'incendio che provocò l'intera distruzione di "El Encanto", il negozio più grande del Paese, azione eseguita da Carlos L. González Vidal, del gruppo terrorista MRP. Si conobbe anche che l'organizzatore principale fu Mario Pombo Matamoros, che aveva dei rapporti con alcuni dirigenti del gruppo M-30-11. Questo atto ebbe conseguenze non solo economiche, ci furono altre più dolorose: la morte della commessa Fe del Valle Ramos, e le ustioni e lesioni subite da altre 18 persone, tra le centinaia di dipendenti di questo centro.

Come parte dei piani terroristi, un mese prima, cioè il 13 marzo 1961, si realizzò l'attacco alla raffineria "Hermanos Dìaz", a Santiago de Cuba, dove morì il marinaio René Rodriguez Hernández, di 27 anni, che faceva la guardia, e fu ferito gravemente Roberto Ramón Castro, di 19 anni. Tale azione fu eseguita da un comando della CIA a bordo di un'imbarcazione dotata di mitragliatrici di grosso calibro, lanciata dalla nave Bárbara J., proveniente dagli Stati Uniti, fatto descritto dall'Ispettore Generale della CIA, Lyman Kirkpatrick.

Il 28 maggio 1961, elementi terroristi incendiarono il cinema "Riego", nella città di Pinar del Río, durante uno spettacolo infantile. Risultarono feriti 26 bambini e 14 adulti.

Il 5 settembre 1963, due aerei bimotori lanciarono esplosivi sulla città di Santa Clara e provocarono la morte dell'insegnante Fabric Aguilar Noriega e ferite a tre dei suoi quattro figli.

Il 23 dicembre 1963, un comando della CIA trasportato per via marittima dagli Stati Uniti, utilizzando elementi di demolizione sottomarina, affondò la torpediniera LT-385 appartenente alla Marina di Guerra Rivoluzionaria nell'insenatura di Siguanea, Isola dei Pini, provocando la morte del guardiamarina Leonardo Luberta Noy e dei marinai Jesús Mendoza Larosa, Fe de la Caridad Hernández Jubón e Andrés Gavilla Soto.

Si potrebbero citare decine di casi simili.

Il sequestro di aerei, fatto che non aveva precedente nel mondo, fu un metodo scogitato ed utilizzato dalla CIA nel suo programma di azioni terroriste contro Cuba, sin dal 1959. Numerosi fatti di questo tipo si succeddettero, sopratutto nei primi anni della Rivoluzione. Alcuni con caratteristiche drammatiche, ad esempio il 27 marzo 1966: un soggetto senza scrupoli, Angel María Betancourt Cueto, servendosi di un arma da fuoco, cercò di deviare verso gli Stati Uniti, dove venivano accolti come eroi, un aereo Il-18 di linea Cubana che viaggiara da Santiago de Cuba all’Avana, con 97 persone a bordo, di cui 14 bambini; tentativo mancato grazie al coraggioso e deciso intervento del pilota, Fernándo Alvarez Pérez, che si rifiutò di deviare l'aereo, atterrando all'aeroporto internazionale della capitale, il frustrato terrorista, una volta in terraferma, assassinò il pilota ed al custode, Edor Reyes García e ferì gravemente il copilota Evans Rosales, fatto che commosse tutto il Paese.

Le altre forme di terrorismo continuarono.

Il 12 ottobre 1971, un Boston Whaler ed un’altra imbarcazione più grande, provenienti dagli Stati Uniti, mitragliarono il paesino di Boca de Samá, al nord della provincia di Oriente. Questa vile azione contro la popolazione civile causò due morti e ferì diversi residenti nel paesino, tra cui due bambini.

Durante quegii anni, il terrorismo si manifestò anche mediante azioni paramilitari contro imbarcazioni commerciali e da pesca di Cuba o di Paesi terzi nello stretto della Florida. Il 4 ottobre 1973, le navi da pesca cubani Cayo Largo 17 e Cayo Largo 34 furono attaccate da due cannoniere pilotate da terroristi, che assassinarono il pescatore Roberto Torna Mirabal e abbandonarono gli altri in zattere di gomma, senza acqua né cibo.

Indubbiamente il più mostruoso e ripugnante atto terrorista commeso contro Cuba in quel periodo ebbe luogo il 6 ottobre 1976: l'esplosione in volo di un aereo civile di linea Cubana con 73 persone a bordo, tra cui 57 cubani, inclusi 24 membri della squadra nazionale giovanile di scherma che avevano appena into tutte le medaglie di oro in un campionato centroamericano; 11 giovani guyanesi, di cui 6 enano stati scelti per studiare medicina a Cuba, e 5 cittadini della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Tutti morirono.

La nave, DC-8 con matricola CUT-1301, era appena decollata dall'aeroporto di Barbados dieci minuti prima. Un esplosivo programmato era stato sistemato nella toilette dell'aereo da due soggetti che, provenienti da Trinidad Tobago, abbandonarono l'aereo in questo scalo abituale dell'itinerario. All'aeroporto, presero velocemente un taxi e chiesero all'autista di portarli alla sede dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Barbados, secondo testimonianza di Maurice Firebrace, autista del suddetto taxi, in dichiarazione alle autorità di Barbados. Altro autista, Roger Pilgrim, dichiarò dinanzi alle autorità di Barbados che nel pomeriggio del suddetto giorno egli liportò due volte alla sede diplomatica degli Stati Uniti, la prima tra le ore 2:00 e 3:00 del pomeriggio e dopo verso le ore 4:55. Lo stesso pomeriggio, dall'albergo "Village" riuscirono a comunicare ai loro capi nel Venezuela l’ esito della missione a loro incaricata. La sera tornarono a Trinidad Tobago dove all'alba del 7 ottobre furono identificati ed arrestati dalle autorità locali, alle quali, quasi immediatamente, confessarono la loro partecipazione ai fatti.

Quattordici giorni dopo il sabotaggio, in una riunione tenutasi a Trinidad Tobago, su richiesta del Primo Ministro del suddetto Paese, Eric Williams, il ministro degli Affari Esteri di Guyana, Fred Willis, fece riferimento alle agende dei detenuti, assá compromettenti per la CIA, giacché evidenziavano il rapporto tra la suddeta agenzia ed i detenuti. Erano due mercenari di nazionalità venezuelana assunti da Orlando Bosch Avila e Luis Posada Carriles, due dei più noti terroristi ingaggiati dall'Agenzia Centrale d'Intelligenza dal 1960, specializzati in sofisticate tecniche di sabotaggio con tutti i tipi di mezzi. Entrambi appartenevano ad un'organizzazione denominata CORU, nata dalla fusione, ordinata dalla CIA, dei principali gruppi che agivano dal territorio nordamericano sotto sigle diverse; la nuova organizzazione aveva il compito di eseguire un ambizioso programma di sabotaggi ed atti terroristi contro Cuba contando sull’assoluto appoggio del Governo degli Stati Uniti.

Il suddetto gruppo unificato dalla CIA tra l’altro, eseguì, allora, i seguenti fatti:

. 6 aprile: Due navi da pesca, Ferro-119 e Ferro-123, sono attaccate da lancie pirate provenienti dalla Florida, causando la morte al pescatore Bienvenido Mauriz e danni gravi alle imbarcazioni.

. 22 aprile: Viene messa una bomba all'Ambasciata cubana nel Portogallo, causando la morte dei funzionari diplomatici Adriana Corcho Callejas ed Efrén Monteagudo Rodríguez, ferite gravi ad altri funzionari e la totale distruzione del locale.

. 5 giugno: La Missione di Cuba presso le Nazioni Unite è oggetto di un attentato con esplosivi che provocò importanti danni materiali.

. 9 luglio: Una bomba fa saltare il vagone che portava i bagagli verso l’aereo di Cubana de Aviación, all'aeroporto di Kingston, Giamaica, prima del trasbordo. Cioè, il 9 luglio che doveva caricare i suddetti bagagli. Solo per caso non è esploso in volo l’aereo della linea Cubana che doveva Caricare quei bagagli.

. 10 luglio: Una bomba esplode negli uffici della British West Indies, che rappresentava gli interessi di Cubana de Aviación a Barbados.

. 24 luglio: Un tecnico dell'Istituto Nazionale della Pesca, Artagnán Díaz Díaz, è assassinato in un tentativo di rapire il Console cubano nella città messicana di Merida.

. 9 agosto: Due funzionari dell'Ambasciata cubana in Argentina, Crescencio Galañena Hernández e Jesús Cejas Arias, sono rapiti. Da allora non ci sono state altre notizie su di loro.

. 18 agosto: Una bomba esplode negli uffici di Cubana de Aviación in Panamá, causando notevoli danni.

I gruppi appartenenti al CORU facevano dichiarazioni pubbliche negli Stati Uniti in cui si attribuivano tali misfatti. In agosto del 1976, su un giornale di Miami è stato pubblicato uno svergognato rapporto di guerra in cui, dopo la descrizione dell'esplosione di una macchina di fronte all'Ambasciata cubana in Colombia e della distruzione degli uffici di Air Panama, i capi de del CORU dichiaravano letteralmente alla fine: "Molto presto attaccheremo aerei in volo". Circa sei settimane dopo esplode in volo l'aereo cubano che aveva fatto scalo a Barbados.

Arrestati Orlando Bosch e Luis Posada Carriles, imprigionati e sottoposti ad un lungo e sinuoso processo giudiziario nel Venezuela, insieme ai due mercenari venezuelani che eseguendo i loro ordini, collocarono la bomba nel DC-8 della aerolinea Cubana, in agosto del 1985, Posada Carriles è fuggito dalla prigione di massima sicurezza di San Juan de los Morros con l’aiuto della CIA, tramite la cosiddetta Fondazione Nazionale Cubano Americana, e trasferito in poche ore a El Salvador, dove immediatamente gli fanno partecipare ad una delle operazioni più segrete, delicate e impegnative mai eseguite dal governo degli Stati Uniti: la famosa Operazione Irán-contras che ha provocato un grosso scandalo politico in quel paese. Posada Carriles era il responsabile dei magazzini e praticamente della fornitura di armi per la guerra sporca nel Nicaragua, ad era sotto gli ordini diretti della Casa Bianca. Nei suoi 25 anni al servizio del Governo degli Stati Uniti, non aveva mai avuto una responsabilità così alta.

Orlando Bosch, che nel ripugnante crimine era stato il capo dell'operazione perché allora aveva una gerarchia superiore di quella di Posada Carriles nell'organizzazione terrorista unificata dalla CIA, fu cinicamente assolto da un tribunale corrutto ed impudico. Autore di numerosi atti terroristi contro Cuba, vive oggi tranquillamente come ospite illustre degli Stati Uniti.

Altro fatto terrorista doloroso e impudico è stato eseguito dopo il brutale crimine di Barbados: l'11 settembre 1980, è stato assassinato in pieno giorno, in una strada molto frequentata della città di New York, il diplomatico cubano Félix García Rodríguez. Il crimine fu perpetrato da un comando dell'organizzazione terrorista Omega-7, la cui missione era uccidere questo funzionario, nonché altri tre dell'ufficio cubano alle Nazioni Unite.

I cambiamenti verificatisi nella palestra internazionale hanno fatto variare anche le forme di manifestazione del flagrante terrorismo di Stato contro la Repubblica di Cuba. Al riguardo, i settori più reazionari dell'emigrazione cubana negli Stati Uniti hanno incoraggiato l'attività terrorista negli ultimi anni del governo del Presidente George Bush, rappresentante del Partito Repubblicano. Ciò ha provocato il rafforzamento di diverse azioni durante il primo ed il secondo mandato del democratico William Clinton.

Dal 1992 fino ad oggi, come si è assai dimostrato nei seguiti di recente contro i terroristi Raúl Ernesto Cruz León e Otto René Rodriguez Llerena, i quali nel 1997 hanno fatto esplodere sette bombe in alberghi della capitale, la Fondazione Nazionale Cubano Americana, prominente finanziere di campagne politiche presidenziali e di un gruppo di conosciuti legislatori nordamericani, ha concepito e finanziato impunemente la campagna terrorista contro Cuba da quel paese. La Fundazione ha svolto la sua azione non solo dal territorio nordamericano, servendosi di mercenari di origine cubana residenti negli Stati Uniti, ma anche dal Centroamerica, assumendo mercenari centroamericani che agiscono condotti dal tristemente celebre terrorista Luis Posada Carriles.

Questi ultimi atti criminali realizzati contro Cuba dal Centroamerica, concepiti, organizzati e finanziati dai capi di una mafia cubano-americana sistemata negli Stati Uniti, indiscutibilmente si realizzavano con la conoscenza e la tolleranza delle autorità nordamericane, per le quali ha sempre lavorato Posada Carriles, infatti, non hanno mai rotto i rapporti.

In aggiunta, lo Stato nordamericano, come parte della propria strategia politica, ha incentivato al massimo l'emigrazione illegale verso il suo territorio, non solo come strumento di lotta ideologica e delle loro campagne di discredito contro Cuba per quarant'anni, ma anche per promuovere l'indisciplina e la instabilità sociale. Ciò ha incentivato anche la Commissione convinti i suoi autori dell’accoglienza e protezione che avrebbero negli Stati Uniti, una volta raggiunto l'obiettivo fondamentale di abbandonare il territorio cubano. Non capitava lo stesso con altri cittadini del mondo che cercavano di emigrare a questo paese senza l'ottenimento previo del visto.

Numerosi avvenimenti si sono verificati a causa di questa cinica politica, ma un fatto importante ha avuto luogo il 9 gennaio 1992, data in cui sono stati assassinati i combattenti della Polizia Nazionale Rivoluzionaria, Yuri Gómez Rivero e Rolando Pérez Quintosa; il membro delle Truppe Guardafrontiere, Orosmán Dueñas Valero e il vigile civile Rafael Guevara Borges, lavoratore della Colonia di Pionieri "José Martí", all'Avana, vittime dell'attacco di un gruppo di delinquenti capeggiati da Luis Miguel Almeida Pérez che intendevano rubare un'imbarcazione per abbandonare illegalmente il paese.

Inoltre, il 4 agosto 1994, è stato assassinato il combattente Gabriel Lamouth Caballero, della Polizia Nazionale Rivoluzionaria, da elementi antisociali che cercarono di emigrare illegalmente dal paese dal porto dell'Avana, e l'8 agosto 1994, è stato ucciso il tenente di vascello Roberto Aguilar Reyes, durante il sequestro a Mariel, L'Avana, di una nave aussiliare della Marina di Guerra Rivoluzionaria, da Leonel Macias González, che è riuscìto a scappare verso gli Stati Uniti dove è stato ricevuto come un eroe e ancor oggi gode d'impunità totale, dopo il vile assassinio.

Come risultato delle attività promosse dal Governo degli Stati Uniti contro il nostro paese per quattro decade, dalla vittoria della Rivoluzione finora, 234 persone innocenti hanno perso la loro vita o sono rimasti handicappati, fatti che dimostriamo nei documenti che accludiamo alla presente domanda con in numeri 14, 15, 16, 17, 18 e 19.

Per farsi un'idea dell'intensità che ad un certo momento raggiunse il terrorismo contro Cuba, giova dire che in solo quattordici mesi, dal 30 novembre 1961, data in cui venne approvata dal Presidente Kennedy l'attuazione del denominato "Progetto Cuba", fino al gennaio 1963, si verificarono 5.780 azioni terroriste contro Cuba, di cui 716 furono sabotaggi importanti contro strutture industriali.

Un fatto rilevante che illustra la mancanza totale di scrupoli, l'immoralità e l'incapacità di rispettare le norme civili nelle pratiche politiche degli Stati Uniti, sono i piani concepiti dalla direzione del suddetto paese per eliminare fisicamente il leader della Rivoluzione cubana, inizialmente nella sua condizione di Primo Ministro, dal 16 febbraio 1959 fino al 3 dicembre 1976, e ulteriormente come Capo di Stato.

L'11 dicembre 1959, il colonnello J.C. King, capo della divisione incaricata dell'emisfero occidentale nella CIA, scrisse in un memorandum segreto diretto al Direttore dell'agenzia, Allen Dulles: " Si deve prestare particolare attenzione all'eliminazione di Fidel Castro. Nessuno tra i più vicini a lui, come il fratello Raúl o il suo compagno Che Guevara, ha la stessa influenza carismatica sulle masse. Molta gente informata ritiene che la scomparsa di Fidel potrebbe accelerare molto la caduta dell'attuale governo".

Da quella data fino ad oggi, gli organi della Sicurrezza dello Stato cubano hanno conosciuto, esaminato, scoperto o bloccato indizi credibili, piani concepiti o minuziosamente elaborati o in fase avanzata di organizzazione e di esecuzione, oppure sul punto di essere eseguiti, inclusi quelli non eseguiti benchè gli esecutori si trovassero a scarsi metri dall'oggettivo, un totale di 637 cospirazioni contro la vita del Comandante Fidel Castro. Si dovrebbe riflettere ancora su quelli che non sono stati mai conoseciuti.

Il Senato degli Stati Uniti ha fatto indagini e ha verificato almeno otto delle sudette cospirazioni, quasi l'1,25 per cento di quelle organizzate direttamente dalla CIA o indotte dall'ostilità, la propaganda, la complice tolleranza e le azioni del Governo degli Stati Uniti contro Cuba per quarant'anni.

SESTO: La base navale di Guantánamo, stabilita a Cuba da quasi cento anni mediante un accordo confuso e perfidamente redatto, in virtù del quale si concede in appalto ogli Stati Uniti il territorio che occupa la base "per il tempo che fosse loro necessario", senza una clausola di garanzia sul pieno diritto della nostra sovranità sul suddetto territorio, è stata utilizzzata dagli Stati Uniti come strumento della loro politica aggressiva contro il nostro paese.

Quando trionfa la Rivoluzione, immediatamente questa base delle autorità militari e dei servizi speciali degli Stati Uniti diventa centro di protezione di centinaia di assassini e seguaci del regime di Batista nonché un attivo centro di sovversione e provocazione contro il nostro paese.

Numerosi mercenari, profughi della giustizia cubana per i loro crimini e azioni, vi trovarono rifugio ed impunità.

Numerose persone, incoraggiate dal privilegio d'entrare negli Stati Uniti senza alcun visto, decissero di abbandonare illegalmente il paese tramite questa struttura militare mantenuta per la forza a Cuba.

È stato rifugio sicuro per i vili traditori che vi portarono aerei e navi sequestrate senza che in nessun caso i delinquenti siano stati estradati, ciò che è diventato una solita pratica sin dalla vittoria della Rivoluzione.

Nell'articolo 2 del suddetto Accordo, firmato il 16 febbraio 1903, si conferisce un diritto sotto certa condizione che gli Stati Uniti accettarono e s'impegnarono a rispettare: "fare il necessario per porre i suddetti luoghi in condizioni di essere usati unicamente come basi carboniere o navali e non per altri propositi".

L'articolo 4 dell'Accordo supplementare del 2 luglio 1903, sottoscritto anche dai Governi di Cuba e degli Stati Uniti, stabilisce in modo molto preciso e chiaro: "I delinquenti profughi della giustizia accussati di reati o sottomessi alla giurisdizione delle Leggi cubane, che si rifugiassero all'interno delle suddette aree, sarranno consegnati dalle Autorità degli Stati Uniti quando le Autorità cubane debitamente autorizzate lo richiedano."

È ingiustificabile che una costosa base militare, sostenuta ai danni del budget e dei contribuenti di quel paese, senza alcuna utilità per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, occupi una parte importante del nostro territorio per umiliare, disturbare e aggredire il popolo cubano, poichè negli ultimi decenni questo è stato l'unico loro impegno. Particolarmente arbitrario ed abusivo è stato mantenere contro la volontà del nostro paese quella base militare dopo la fine della guerra fredda, soprattutto quando el governo degli Stati Uniti sta smantellando decine di basi nel loro territorio e all'estero, cercando di ridurre il budget militare. Risulta evidente che 96 anni dopo quell'accordo sancito da entrambe le parti nell'art. 1 del Convegno di febbraio del 1903, sottoscritto dal Governo degli Stati Uniti e da un governo debole, sottomesso e imprevidente, che ha concesso la terra in appalto "per il tempo a loro necessario", già da tanto tempo non la necessitano per nient'altro che non sia la politica di aggressione contro Cuba, e tale diritto non è previsto neanche in quel pessimo convegno. Non è giusto che una delle più belle baie di Cuba sia destinata a ciò.

Tra il 1962 e il 1994, anno in cui, per iniziativa di entrambi i governi, sono state convenute alcune disposizioni per ridurre il rischio di incidenti dopo l'accordo migratorio sottoscritto da Cuba e gli Stati Uniti, sono state realizzate dalla base 13 498 azioni provocatorie, tra cui le più frequenti sono: le offese verbali, la realizzazione di gesti osceni e atti pornografici, le violazioni della linea divisoria rompendo settori di staccionata e in altri casi varcandola verso il territorio libero, l'illuminazione con proiettori delle casette delle guardie cubane, la realizzazione di spari con armi, azioni di minaccia puntando cannoni, carri armati e mitragliatrici contro il nostro personale e le nostre installazioni, ripetute violazioni dello spazio aereo cubano, compreso l'atterraggio di elicotteri fuori dell'area della base, nonché violazioni del nostro spazio marittimo.

Numerose sono state, inoltre, le note di proteste relative a tali azioni realizzate dal Governo Rivoluzionario al Governo degli Stati Uniti, senza che, nella stragrande maggioranza dei casi, siano state ricevute risposte ai sensi delle leggi internazionali. Molteplici denunce su tali fatti sono state realizzate da Cuba presso gli organismi internazionali, e molti giornalisti stranieri hanno visitato il perimetro della frontiera, hanno intervistato dei testimoni e hanno conosciuto e ottenuto prove delle violazioni denunciate. Per più di trent'anni, Cuba ha presentato evidenze di tali azioni di agressione, e nessuna delle amministrazioni nordamericane è stata capace di chiedere neanche una sola scusa. Non potrebbero nemmeno dimostrare un solo caso di provocazione cubana, violazione o penetrazione nel territorio arbitrariamente occupato dalle loro truppe.

Dalla base, o nella propria base, sono stati assassinati o feriti soldati cubani della Brigata della Frontiera e cittadini del nostro paese come segue:

A conseguenza delle aggressioni provenienti dalla Base Navale sono morti, in totale, 8 cubani e altri 15 sono rimasti inabilitati. Ciò si dimostra con le certificazioni allegate, segnate con i numeri 20 e 21.

In aggiunta, sono state commesse grandi ingiustizie nei confronti di migliaia di lavoratori cubani che offrivano i loro servizi nella Base.

Nel mese di gennaio del 1964, oltre 3 mila lavoratori cubani lavoravano nella base, di cui circa 2 300 entravano ed uscivano ogni giorno.

Tra il 10 e il 15 febbraio, in una volta sola, sono stati licenziati 500 di essi per ordine del Governo degli Stati Uniti. Tra febbraio e ottobre sono stati licenziati altri 1 060 che fanno un totale di 1 560, cioè le due terze parti del personale cubano, in solo sette mesi. In questo modo hanno continuato a ridurre il personale cubano della base fino ad un numero inferiore a cento.

Un'altra crudele disposizione: il 5 marzo 1966 il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti informò che la politica del suo Governo "non permetteva il pagamento di pensioni a nessun personale a Cuba", per cui i licenziati non potevano ricevere alcuna pensione, né reclamare la restituzione dei loro contributi alla previdenza sociale, ritenuti dal Governo nordamericano. In questo modo, il lavoratore cubano impiegato nella suddetta Base non aveva altre alternative: chiedeva asilo o perdeva l'impiego con tutti gli altri diritti.

Attualmente rimangono nella Base soltanto 17 lavoratori cubani che ogni giorno entrano a lavorare.

SETTIMO: Durante tutti questi anni di Rivoluzione, le azioni aggressive del Governo degli Stati Uniti hanno colpito in modo significativo la salute del nostro popolo. Questa politica criminale è stata indirizzata a frenare e ostacolare gli impressionanti progressi che la politica sociale cubana ha conquistato. Per raggiungere tale scopo, il Governo nordamericano ha utilizzato, inoltre, l'aggressione biologica che ha causato la perdita di preziose vite umane, compresi bambini e donne gravide.

Nel mese di maggio del 1981, si comincia a rilevare nel municipio di Boyeros, della capitale del paese, casi di malati con sindrome febbrile, dolori retroorbitari, addominali e muscolari, rash, cefalea e astenia, con frequenza accompagnati da molteplici emorragie di diversi livelli di gravidità. Pochi giorni dopo, e in modo esplosivo, vengono individuati dei casi simili nelle provincie di Cienfuegos, Holguín y Villa Clara, che si sono poi diffusi, in modo ugualmente improvviso e intenso, lungo tutto il resto del paese.

Le prime ricerche compiute hanno dimostrato che i primi casi erano apparsi in modo simultaneo in tre luoghi dell'isola lontani uno dall'altro oltre 300 chilometri. Non c'è stata nessuna spiegazione epidemiologica per interpretare tali fatti come una infestazione naturale.

Gli studi di laboratorio hanno confermato che l'agente etiologico era il virus del dengue tipo 2. Il fatto della comparsa in modo sorprendente, senza che ci fosse attività epidemica di Dengue-2 nella regione delle Americhe, né in nessuno dei paesi con cui Cuba sosteneva un importante scambio di personale, nonché la comparsa simultanea del medesimo in diverse regioni del paese, sono stati elementi di supporto per le ricerche realizzate dagli scienziati cubani di noto prestigio con la cooperazione di scienziati stranieri altamente specializzati nell'individuazione e lotta contro le aggressioni biologiche.

Le ricerche e i minuziosi studi eseguiti hanno evidenziato che l'epidemia era stata deliberatamente introdotta nel territorio nazionale da alcuni agenti al servizio del Governo degli Stati Uniti. Secondo l'informazione del colonnello Phillip Russell nel XIV Congresso Internazionale dell'Oceano Pacifico, tenutosi nel 1979, solo due anni prima che si scatenasse la brutale epidemia a Cuba, gli specialisti nordamericani in guerra biologica erano stati gli unici che erano riusciti ad ottenere una varietà di zanzare Aedes Aegypti sensibilmente associata alla trasmissione del virus 2.

Risulta un elemento significativo il fatto che nel 1975, lo scienziato nordamericano Charles Henry Calisher, in una visita a Cuba, si è interessato e ha ottenuto informazione sull'esistenza di anticorpi al dengue nella popolazione cubana e la non esistenza nella medesima, almeno durante un periodo di 45 anni, di anticorpi al virus 2.

Nel processo seguito negli Stati Uniti contro Eduardo Arocena, capo dell'organizzazione terrorista Omega, questi ha confessato palesemente di aver introdotto dei germi a Cuba e ha riconosciuto che la febbre del dengue emorragico era stata introdotta nell'isola attraverso gruppi affini di origine cubano con sede negli Stati Uniti.

Nel caso in cui la confessione del capo della nota organizzazione terrorista Omega 7 sui gruppi utilizzati per introdurre l'epidemia del dengue emorragico a Cuba fosse vera, risulterebbe innecessario spiegare ancora ciò che abbiamo già spiegato e dimostrato in modo esauriente, cioè chi erano gli integranti di quei gruppi, chi erano gli organizzatori dei medesimi e al servizio di quali persone agivano.

D'altra parte, l'esercito nordamericano aveva informato sull'esistenza di un vaccino che includeva protezione contro il Dengue 2 e che era stato applicato alla popolazione della Base Navale di Guantánamo, grazie a cui nella suddetta zona militare non era stato rilevato nemmeno un caso della malattia, che invece aveva colpito il resto del territorio dell'isola senza alcuna ecezione.

Durante la 91 seduta del Congresso degli Stati Uniti, dal 18 al 20 novembre e nei giorni 2, 9, 18 e 19 del 1969, si realizzò una udienza per analizzare i piani ipotetici sull'uso delle armi biologiche contro Cuba.

In questa seduta si svolse il dialogo seguente:

"Sig. Fraser.- È stato detto che gli Stati Uniti erano pronti ad utilizzare armi biologiche a Cuba. Potrebbe dirci se ciò è vero o meno?

"Sig. Pickering.- Non ho conoscenze al riguardo.

"Sig. Fraser.- Qualcuno dei presenti ha qualche informazione al riguardo? (Non risponde nessuno.)

"Sig. Pickering.- Ho letto sui giornali i relativi dibattiti.

"Sig. McCarthy.- Io direi che il Comitato degli Affari Esteri del Senato non è straneo agli incidenti a cui si allude e ci sono persone al governo che conoscono tutti i verbali del presente e del passato. So che le informazioni si possono incontrare nei vostri verbali..."

L'uso di insetti per trasmettere malattie è stato oggetto di approfonditi studi a Fort Detrick. Un giornalista ha scritto che l'inventario di insetti di Fort Detrick, nel 1959, includeva zanzare infestate dalla febbre gialla, dalla malaria e dal dengue; pulci infestate da piaghe, zecche con tularemia, febbre recidivante e febbre di colorado; mosche domestiche infestate da colera, antrax e dissenteria.

Secondo alcuni dati svelati dall'esercito nordamericano circa vent'anni fa, a luglio del 1958, il Centro di Armi Batteriologiche delle Forze Terrestri degli Stati Uniti realizzò sperimenti con zanzare Aedes Aegypti portatrici della febbre gialla, che furono eseguiti in un poligono aereo dello stato della Florida. Uno sciame di zanzare - logicamente non contagiate - composto da circa 600 mila esemplari, fu dispersato sul poligono da un aereo. I risultati delle ricerche realizzate dimostrarono che le zanzare coprirono in un giorno distanze da 1,6 a 3,2 chilometri e punsero molte persone; quindi l'Aedes Aegypti aveva grandi possibilità per diffondere la febbre gialla superando distanze molto lunghe.

Il 29 ottobre 1980 una notizia proveniente da Washington informava:

"... Nel 1956, il Governo degli Stati Uniti pensò seriamente di utilizzare la zanzara portatrice della febbre gialla contro l'Unione Sovietica.

"Secondo documenti militari resi pubblici oggi, l'esercito nordamericano considerò l'uso della zanzara Aedes Aegypti per infestare di febbre gialla il territorio dell'URSS.

"Milioni di zanzare portatrici di febbre gialla si usano negli sperimenti a Fort Detrick, Maryland, che ha la capacità di produrre mezzo milione di zanzare al mese, mentre si attende l'inizio della costruzione di un nuovo impianto disegnato dall'esercito con capacità per produrre 130 milioni di zanzare al mese.

I documenti resi pubblici confermano che l'aggressione contro l'URSS si sarebbe eseguita considerando l'impossibilità dell'Unione Sovietica di avviare un programma massivo di immunizzazione che riesca a neutralizzare l'attacco delle zanzare."

Si trattava di una grande potenza, molto distante e con un immenso territorio, che non era in guerra con gli Stati Uniti. Tuttavia, avevano già l'apprezzata idea di un silenzioso sabotaggio biologico.

Può servire come precedente per spiegare l'accaduto a Cuba, un articolo del giornale The Miami Herald, per niente sospetto di avere amicizia con Cuba, pubblicato il 1 settembre del 1981:

"WASHINGTON. L'altisonante dichiarazione di Fidel Castro secondo cui "le piaghe nocive" che distruggono colture e animali a Cuba, e l'epidemia di febbre dengue che ha causato la morte di oltre cento persone nell'isola sono l'opera della Agenzia Centrale d'Intelligenza (CIA) non sembra inconcepibile agli autori di un nuovo libro che sarà pubblicato questo autunno.

"L'ex-agente del Ufficio Federale di Investigazioni (FBI) William W. Turner e il giornalista Warren Hinckle riferiscono che gli Stati Uniti hanno utilizzato la guerra biologica a Cuba durante l'amministrazione Nixon.

"Gli autori adducono che la CIA ha coinvolto gli Stati Uniti in una guerra segreta, non dichiarata e illegale contro Cuba per oltre 20 anni. Il cosiddetto Progetto Cuba è il maggiore e meno noto di quelli che la CIA opera al di fuori dei limiti legali del proprio statuto, affermano gli autori.

"La storia del Progetto Cuba è la storia di un' importante guerra nordamericana non dichiarata dal Congresso, non riconosciuta da Washington e non informata dalla stampa."

In precedenza, una notizia della UPI datata a Washington il 9 gennaio 1997 aveva informato quanto segue:

"Newsday, giornale di Long Island (New York), ha informato oggi: 'contando almeno sul tacito appoggio della CIA, agenti legati ai terroristi anticastristi hanno introdotto il virus della febbre porcina africana a Cuba, nel 1971'.

"Sei settimane dopo, la comparsa della malattia ha forzato le autorità sanitarie di Cuba a sacrificare 500 mila porci, allo scopo di evitare un'epidemia animale di portata nazionale.

"Una fonte non identificata della CIA ha rivelato al Newsday che agli inizi del 1971, a Fort Gulik, base dell'Esercito degli Stati Uniti nella zona del Canale di Panama, utilizzata anche dalla CIA, gli era stato consegnato un deposito che conteneva un virus, che era stato trasportato in un peschereggio per consegnarlo ad alcuni agenti che operavano clandestinamente a Cuba.

"Era la prima volta che tale malattia si manifestava nell'emisfero occidentale.

"Si conosce, perché stato ammesso dalla propria CIA, che essa e l'esercito degli Stati Uniti stavano sperimentando con veleni, tossine mortali, prodotti per la distruzione delle colture e con altre tecniche della guerra batteriologica."

C'è un'enorme quantità di evidenze, di precedenti e di fatti che non possono assolutamente essere ignorati.

È senza dubbio vero, che in poche settimane l'epidemia di dengue emorragico a Cuba, dove non era mai esistito, ha raggiunto la cifra senza precedenti noti al mondo di 344 203 persone malate, con il primato di 11 400 nuovi malati riportati in un solo giorno, il 6 luglio 1981.

Un totale di 116 143 malati sono stati ricoverati in ospedale; 24 mila malati circa hanno avuto emorragie; 10 224 hanno in qualche grado sofferto uno shock causato dal dengue.

Centocinquantotto persone sono morte a conseguenza dell'epidemia, di cui 101 bambini.

Tutto il paese e le risorse sono stati mobilitati per lottare contro l'epidemia. Si combatteva intensamente e simultaneamente in tutte le città e villaggi del paese per eliminare la presenza del vettore trasmissore, con tutti i mezzi possibili e con prodotti e attrezzature acquistati con urgenza in qualunque parte, persino negli Stati Uniti, dove tramite l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si aveva richiesto, e finalmente nel mese di agosto si era realizzata, la vendita di un importante larvicida. I mezzi chimici e le attrezzature erano trasportati molte volte per via aerea, in occasioni da luoghi tanto distanti quanto il Giappone, nelle cui fabbriche abbiamo potuto ottenere miglia di apparecchi portatili di fumigazione. È stato necessario trasportare il malathion dall'Europa, in aereo, ad un costo di U$D 5 000 la tonnellata, cioè, ad un prezzo tre volte superiore al valore del prodotto.

In aggiunta alla rete ospedaliera esistente, decine di scuole e internati sono stati trasformati in ospedali, allo scopo di isolare ognuno dei malati riportati ogni giorno, senza eccezioni. Simultaneamente, si costruivano e si equipaggiavano sale di terapia intensiva in tutti gli ospedali pediatrici del paese.

In questo modo, il 10 ottobre 1981, si riportava l'ultimo caso di persona malata di dengue.

Se non avessimo fatto quello sforzo colossale, decina di miglia di persone, nella stragrande maggioranza bambini, sarebbero morte. In poco più di quattro mesi era stata sconfitta un'epidemia che molti esperti avevano pronosticato sarebbe durata anni prima di poterla sradicare. Anche il danno economico è stato considerevole.

L'elenco dei morti a conseguenza di tale epidemia si dimostra mediante la relativa certificazione, rilasciata dal Ministero dell Sanità, documento che si allega, segnato con il numero 22.

OTTAVO: Durante il processo rivoluzionario cubano, che è un argomento di carattere esclusivamente interno, portato avanti dal nostro popolo nell'esercizio del proprio diritto alla sovranità assoluta quali cittadini di una nazione indipendente, la nostra patria ha dovuto affrontare e affronta ancora il costante pericolo di una aggressione militare diretta dagli Stati Uniti.

Una delle prime riunioni del gruppo designato per l'esecuzione del Progetto Cuba, rassegnata in una promemoria stesa dal Direttore della CIA il 19 gennaio 1962, ebbe particolare significazione. Tale riunione si realizzò esattamente nove mesi dopo la schiacciante sconfitta, in meno di 72 ore, e la cattura totale delle forze della spedizione sbarcata a Girón, alla vista della squadra nordamericana che il 19 aprile 1961 era situata a tre miglie di Playa Girón, la cui presenza e stimolo non servì a niente nei confronti delle truppe mercenarie, e che non ebbe nemmeno il tempo di agire perchè infatti non c'era nessuno a cui appoggiare, quando alla fine dell'avventura, il Presidente Kennedy fu persuaso di dare appoggio aereo agli invasori utilizzando gli aerei di combattimento che si trovavano a bordo della portaerei Essex, appartenente a quel distaccamento navale. Secondo il documento reso pubblico relativo alla riunione di quel giorno, Robert Kennedy, Procuratore Generale del Governo degli Stati Uniti, informò ai presenti che il Presidente considerava che l'ultimo capitolo relativo a Cuba non era stato ancora scritto, che l'abbattimento di Castro era possibile e che il raggiungimento di tale scopo aveva la più alta priorità: "La soluzione del problema cubano ha la massima priorità nel Governo degli Stati Uniti. Tutto il resto è secondario."

Il 7 marzo 1962, la Giunta dei Capi dello Stato Maggiore affermò in un documento segreto: " la determinazione secondo cui una ribellione interna con possibilità di successo è impossibile entro i prossimi 9 a 10 mesi, esige una decisione da parte degli Stati Uniti nel senso di fabbricare una 'provocazione' che giustifichi l'intervento militare a Cuba. Alcune delle le disposizioni analizzate furono le seguenti:

Cinque mesi più tardi, in agosto del 1962, il generale Maxwell D. Taylor, Presidente della Giunta di Capi dello Stato Maggiore, confermava al Presidente Kennedy che non era possibile abbattere il governo cubano senza l'intervento militare diretto degli Stati Uniti, per cui il Gruppo Speciale Ampliato consigliava una via ancora più aggressiva dell'operazione Mangusta. Kennedy ne autorizzò l'avvio: "È una questione urgente".

Questi piani di invadere Cuba che si organizzarono nei primi mesi del 1962, su cui arrivarono ai Governi dell'Unione Sovietica e di Cuba notizie con un alto grado di credibilità, determinarono la decisione coordinata tra entrambi i paesi di installare con urgenza i missili strategici, la cui presenza generò la Crisi di Ottobre di quello stesso anno.

Oggi, di fronte ai fatti dimostrati e confessati, nessuno avrebbe il diritto di dubbitare su quali sono stati i responsabili di aver portato il mondo sull'orlo di una guerra temonucleare a causa della loro ossessione contro la Rivoluzione Cubana.

NONO: La realtà inconfutabile, dimostrata dai fatti e dai documenti che nessuno oserebbe rifiutare, spiega l'immenso costo in quanto a risorse economiche ed umane e i sacrifizi imposti al nostro popolo per difendersi, durante quarant'anni, dal pericolo di una aggressione armata diretta da parte degli Stati Uniti.

I bisogni della difesa cubana non possono essere paragonati a quelli di nessun altro paese al mondo. Ciò ha imposto l'inevitabile sopradimensionamento delle azioni di preparazione del popolo per garantire la propria sopravvivenza.

L'idea basica è stata evitare la guerra sostenendo e sviluppando un potenziale di risposta armata con la partecipazione di tutto il popolo e una dottrina di lotta di fronte ad una invasione militare che provocasse agli invasori tante perdite da scoraggiare un'aggressione diretta dagli Stati Uniti. Ciò ha richiesto per molto tempo concedere la priorità assoluta a tale attività.

Negli ultimi anni è stato possibile ridurre gli effettivi regolari grazie precisamente a codesta concezione, nonostante il notevole incremento della ostilità contro Cuba negli ultimi decenni. Malgrado l'importante risparmio che ha significato ciò, la difesa continua ad essere ancora la principale priorità del paese. Lo sforzo nell'addestramento di milioni di uomini e donne ogni anno e la preservazione della capacità di combattimento del popolo, la costruzione di costosi rifugi e di altre opere fortificate per la protezione della popolazione civile e dei combattenti in cui abbiamo posto maggiore enfasi a causa del vertiginoso sviluppo tecnologico raggiunto dagli Stati Uniti nel settore militare, hanno richiesto un investimento considerevole di risorse umane e materiali.

Durante il periodo compreso tra il 1960 e il 1998, secondo alcuni calcoli realizzati, siamo stati forzati a sopradimensionare il personale addetto alla difesa. Parametri internazionalmente accettati stabiliscono che le forze destinate alla difesa di un paese devono essere all'incirca del 4% della popolazione esistente. Seguendo tale criterio, il nostro paese è stato forzato a superare in modo notevole tali parametri. Ciò è stato condizionato dalla situazione di guerra che ci è stata imposta duranti tutti questi anni. Questo sbilancio in quanto al personale della difesa si calcola sia di circa 4 362 645 effettivi mobilitati durante il suddetto periodo al di sopra dei parametri considerati normali nell'ambito internazionale.

La situazione descritta, che risulta assolutamente anomala per un paese di scarse risorse economiche, di piccola dimensione e basso indice demografico, unita alla minaccia permanente della più forte potenza al mondo, ha provocato che durante lo sforzo colossale e straordinario della preparazione per il combattimento impostaci dalla politica aggressiva degli Stati Uniti, 2 345 persone siano morte e altre 1 833 siano rimaste handicappate. Queste cifre si dimostrano nei documenti che alleghiamo segnati con i numeri 23 e 24.

I fatti dimostrati hanno messo in evidenza la responsabilità civile del Governo degli Stati Uniti di America nel sostenimento di una guerra contro la nostra nazione, le nostre istituzioni e le nostre organizzazioni che si è prolungata per oltre quarant'anni.

I fatti riferiti hanno forzato le organizzazioni sociali e di massa che rappresentiamo in questo processo a lottare intensamente in tutti i fronti contro le molteplici e varie aggressioni di una superpotenza. Gli Stati Uniti hanno trasformato il cosiddetto "problema Cuba" in una questione di politica interna, oggetto di manipolazioni, intrighi, atteggiamenti demagogici e ambizioni di partito e personali. Il Congresso di quella nazione promulga leggi di uno spiccato carattere extraterritoriale e di ingerenza con la pretesa che esse siano adempite da Cuba e dal resto del mondo per soddisfare la propria ambizione di dominazione nei confronti del nostro paese. Tali aspetti, sebbene non sono i fondamenti fattivi della nostra richiesta, li abbiamo esposti perché il tribunale possa valutare integralmente la dimensione dei danni e dei pregiudizi che abbiamo riferito, e in conseguenza, l'ammontare dell'indennizzo che richiediamo.

Che la presente istanza si fondamenta sui seguenti:

 

FONDAMENTI DI DIRITTO

1. Si presenta questa domanda mediante Processo Ordinario, considerando che l'ammontare della reclamazione di risarcimento di danni e indennizzo di pregiudizzi supera quanto stabilito nell'articolo 223.1 della Legge di Procedura Civile, Amministrativa e del Lavoro.

2. Il Tribunale Provinciale Popolare della Città dell'Avana è competente per ragione di materia per conoscere della presente domanda in quanto si tratta di una domanda di contenuto economico il cui ammontare supera quanto stabilito nell'Articolo 6.1 della Legge di Procedura Civile, Amministrativa e del Lavoro, essendo competente anche per ragione del territorio lo stesso tribunale, dato che ci sommettiamo in modo tacito al medesimo , ai sensi dell'articolo 10.1 riferito al art.8 della suddetta Legge di Procedura.

3. La struttura della domanda che presentiamo corrisponde a quanto stabilito nell'Articolo 224, e alleghiamo alla medesima i documenti che giustificano il carattere della nostra comparizione ai sensi del Articolo 227. Si allegano inoltre le copie richieste per realizzare la citazione del convenuto di cui all'Articolo 228. Tutti gli articoli citati sono della Legge di Procedura Civile, Amministrativa e del Lavoro.

4. Il convenuto, in virtù della presente domanda, dovrà essere citato mediante Lettera Supplicatoria, pratica che si realizzerà tramite il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Cuba, ai sensi di quanto stabilito negli Articoli 229 e 230, riferiti al 170, tutti della Legge di Procedura.

5. Agli effetti delle pretese concrete contenute nella presente domanda, la sentenza che sarà emessa dovrà essere congruente con la richiesta di condanna che stiamo presentando, seguendo quanto stabilito nell'Articolo 146 della suddetta Legge di Procedura.

6. Gli elencati all'inizio della domanda sono abilitati dalla legge per promuovere questo processo nella loro condizione di Presidente, Coordinatore Nazionale o Segretario Generale, in nome delle persone giuridiche che rappresentano, poichè essi esercitano la massima autorità di tali organizzazioni che a loro volta rappresentano gli interessi specifici dei loro membri, in conformità di quanto disposto nei propri regolamenti interni, tutto ciò in virtù di quanto stabilito negli Articoli 39.1 e 2.c, 40, 41 e 42, tutti del Codice Civile, riferiti all'Articolo 64 della Legge di Procedura Civile, Amministrativa e del Lavoro, e l'Articolo 7 della Costituzione della Repubblica.

7. La presente domanda si basa nella violazione dei diritti civili dei cittadini cubani relativi al diritto alla vita e al diritto alla integrità fisica che sono riconosciuti quali diritti relativi alla personalità di cui all'Articolo 38 del Codice Civile. La violazione dei suddetti diritti è causa legale sufficiente per esigere il risarcimento dei danni e l'indennizzo dei pregiudizi cagionati, ai sensi di quanto stabilito nel comma c) del suddetto Articolo del Codice Civile.

8. La pretesa concreta derivante dalla presente domanda è difesa dall'articolo 111 del Codice Civile, in tanto la trasgressione dei diritti civili citati genera la responsabilità extracontrattuale del convenuto, nella sua condizione di debitore, relativa all'obbligo di indennizzare i pregiudizi e risarcire i danni cagionati, a supporto di cui si allega il principio generale del Diritto neminem laedere che si considera infranto.

9. L'atto illecito che si attribuisce al debitore, nella sua condizione di convenuto, implica un danno o pregiudizio a terzi ed è al tempo stesso causa di un rapporto giuridico civile ed, in concreto, di un rapporto giuridico obbligatorio il cui contenuto suppone la prestazione di un risarcimento a carico del suo autore. Tale responsabilità, ai sensi dell'ordinamento giuridico civile cubano, ha uno spiccato carattere oggettivo che si basa negli Articoli seguenti: 81 riferito al 47, comma c), 46, paragrafo 3, e 82, tutti del Codice Civile.

10. Il contenuto del risarcimento della responsabilità civile comprende, inoltre, il compenso del danno materiale in quanto al pagamento del valore del bene danneggiato che trattandosi in questa occasione di beni di incalcolabile valore e di impossibile restituzione, data la loro natura, quali la vita umana e l'integrità fisica, risulta procedente la valutazione e compenso , per via pecuniaria, dell'ammontare che abbiamo richiesto nella parte principale di questa nostra reclamazione, ai sensi dell'Articolo 83, comma b), riferito all'85, entrambi del Codice Civile, e il risarcimento del danno morale mediante la ritrattazione pubblica dell'offensore a norma dell'Articolo 88 della suddetta legge. Allo stesso modo, il risarcimento comprende anche l'indennizzo dei pregiudizi cagionati in caso di morte o di incapacità fisica che si riferisce inoltre al mantenimento delle famiglie, obbligo che fino alla data odierna viene assunto dalla società cubana; al pagamento di tutte le entrate non ricevute dalle famiglie colpite come risultato della morte di alcuni dei loro integranti e nel caso dei minorati di tutto quanto rappresenta la perdita o diminuzione del salario e dell' idonea reintegrazione alla vita sociale per motivo delle sequele o deformazioni fisiche che generano l'incapacità lavorativa, nonché al pagamento di tutte le spese realizzate dai parenti dei minorati per tentare di ristabilire la salute fisica e psichica di essi, ai sensi dell'Articolo 86, commi a), b), d), e), riferiti all'Articolo 87, comma c), tutti del Codice Civile.

11. Siccome tali fatti si sono svolti entro i limiti del territorio nazionale della Repubblica di Cuba, o nelle sedi diplomatiche, navi marittime o aerei di matricola cubana o contro persone che prestavano i loro servizi all'estero o in altri casi aventi dei diritti di protezione simili, la legge applicabile è la Legge nazionale cubana, in virtù di quanto stabilito nell'Articolo 16 del Codice Civile.

12. Le suddette norme giuridiche che supportano nell'ordine sostantivo la presente reclamazione devono essere interpretate e applicate in conformità dei fondamenti politici, sociali ed economici dello Stato cubano stabiliti nel Capitolo I della Costituzione della Repubblica, ai sensi di quanto disposto nell'Articolo 2 del Codice Civile.

13. Le disposizioni del Codice Civile vigente a cui ci siamo riferiti sono applicabili all'intero contenuto della presente reclamazione, dato che i rapporti giuridici obbligatori costituiti ai sensi della legge precedente conservano la loro validità, in tanto gli effetti posteriori alla promulgazione dell'attuale Codice Civile sono regolati dalle disposizioni del medesimo, in conformità di quanto stabilito nella Prima Disposizione Transitoria del Codice Civile.

14. La rappresentanza dei legali sottoscritti si conferma da quanto stabilito nell'Articolo 414 del Codice Civile.

PRETESA CONCRETA

Che sia disposta dal Tribunale la condanna al convenuto, nella condizione di debitore civilmente responsabile, di risarcimento del danno materiale mediante il pagamento, per il valore della vita di 3 478 persone, bene che risulta impossibile da sostituire ed è inoltre di incalcolabile valore, di una cifra pari ad una media di trenta (30) milioni di dollari statunitensi per ognuna delle persone morte, equivalente ad un totale di 104 340 milioni di dollari statunitensi, ed il pagamento, per il valore dell'integrità fisica illecitamente infranta di 2 099 persone, bene ugualmente insostituibile in integrum, di una cifra equivalente ad una media di 15 milioni di dollari per ognuno dei minorati, che raggiunge la cifra totale di 31 485 milioni di dollari statunitensi.

Che sia disposto ugualmente l'indennizzo dei pregiudizi, come compenso delle prestazioni che ha dovuto assumere la società cubana e delle entrate che non hanno potuto ricevere i parenti e le vittime dei fatti citati ut supra, mediante il pagamento di 34 780 milioni di dolari, equivalenti ad una media di 10 milioni di dollari statunitensi per ogni persona morta, e di 10 495 milioni di dollari statunitensi, equivalenti ad una media di 5 milioni di dollari per ognuno dei minorati.

In virtù di quanto esposto si domanda il pagamento unico della somma di 181 100 milioni di dollari statunitensi.

Inoltre si richiede che in conformità del nostro Diritto positivo, si commini al convenuto alla ritrattazione pubblica per il danno morale cagionato sia alle vittime dei fatti esposti in questa domanda, sia ai parenti delle medesime.

Che la reclamazione presentata per il valore della vita di 3 478 cubani morti e per l'incapacità fisica di altri 2 099 cubani, è considerevolmente inferiore all'ammontare del risarcimento fissato dal signore Lawrence King, Giudice civile del Distretto del Sud della Florida, il quale nei processi 96-10126, 96-10127 e 96-10129 ha condannato la Repubblica di Cuba al pagamento di 187 627 911 dollari statunitensi per la morte, nelle vicinanze delle coste cubane, dei pilota Armando Alejandre, Carlos Alberto Costa e Mario M. de la Peña, come conseguenza dell'incidente provocato dalle innumerevoli violazioni dello spazio aereo cubano che sono state eseguite per anni, esigendo una media di 62 542 637 per ogni persona morta a partire dalla somma d'indennizzo per due concetti, ai sensi della legge nordamericana: indennizzo compensatorio dei danni e indennizzo punitivo dei danni, che si può confrontare con la media di 40 milioni di dollari per ogni persona morta che il popolo di Cuba reclama ugualmente per due concetti: risarcimento del danno materiale e indennizzo dei pregiudizi, in conformità delle nostre leggi.

Se avessimo seguito la stessa base di calcolo del Giudice King, la nostra reclamazione avrebbe raggiunto la cifra di 217 523 milioni di dollari statunitensi, vale a dire 78 403 milioni di dollari in più della cifra richiesta.

PER TANTO

AL TRIBUNALE CHIEDIAMO: Che consideri presentato questo scritto, con le relative copie e i documenti che giustificano la rappresentanza e il diritto che invochiamo, e in conseguenza, consideri presentata la Domanda in Processo Ordinario per Risarcimento dei Danni e Indennizzo di Pregiudizi contro il convenuto, il Governo degli Stati Uniti di America, il quale deve essere citato entro il termino di rigore mediante lettera supplicatoria perché comparisca e risponda quanto consideri conforme a Diritto, e previo l'adempimento delle altre pratiche processuali, detti sentenza opportunamente decidendo di Far Luogo alla presente domanda, e disponga la condanna nel modo in cui è stata richiesta nella nostra Pretesa.

ALTRI: Richiediamo dal Tribunale, che in virtù di quanto stabilito nell'Articolo 170 della Legge di Procedura Civile, Amministrativa e del Lavoro, sia emessa comunicazione al Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Cuba affinché sia compiuta la pratica di citazione al convenuto.

Città dell'Avana, 31 maggio 1999.

 

Dott. Juan Mendoza Díaz Dott. Leonardo B. Pérez Gallardo

Avvocato Avvocato

 

Dott.ssa Magaly Iserne Castillo Dott.ssa Ivonne Pérez Gutierrez

Avvocato Avvocato