Intervento di Felipe Pérez Roque, Ministro degli Esteri di Cuba, nella tavola rotonda informativa, effettuata negli studi della Televisione Cubana, il 20 novembre 2000.

Credo che, per il nostro popolo, sia molto importante l’informazione che darò di seguito.

Devo incominciare dicendo che, tra i mesi di giugno ed ottobre del 2000, la Direzione Generale dei Servizi Segreti del nostro paese ottenne diverse informazioni sull’organizzazione e sui preparativi di un piano di attentato contro il "Comandante en Jefe", concepito e finanziato dalla Fondazione Nazionale Cubana Americana, e la cui esecuzione sarebbe stata a carico del terrorista Luis Posada Carriles e di altri controrivoluzionari con sede a Miami e in Centroamerica.

Questo fu il punto di partenza di un lungo sforzo di raccolta e analisi di informazione. Si stavano prendendo le misure pertinenti, alla vigilia della partenza della delegazione cubana per il Vertice di Panama. La decisione presa dal compagno Fidel, fu di assistere al Vertice qualunque fossero i piani nemici, denunciarli apertamente e sottoporli all’opinione pubblica e alle leggi internazionali, per i loro mostruosi crimini e per i ripetuti piani di attentato contro di lui in ognuno dei vertici iberoamericani. La mafia cubana americana sottovalutava il popolo e le autorità panamensi. Credevano che lì tutto sarebbe stato facile.

Daró, dunque, alcuni dati cronologici di come avvenne tutto questo processo.

16-17 novembre.

Tra le ore 01:00 e le 03:00 di notte, riunione del compagno Fidel con il Capo della Direzione Generale dei Servizi Segreti cubani, generale Eduardo Delgado e con il generale Humberto Francis, Capo della Direzione Generale della Sicurezza Personale. Questione fondamentale in questa riunione: se Posada Carriles si trovava ancora in Panama. Si sapeva che egli si trovava lì dal 5 novembre. La preoccupazione fondamentale, in ogni istante, prima della partenza, era che, come consuetudine inveterata, lasciasse organizzato l’attentato ed uscisse dal paese. A quest’ora della mattina del 17 novembre, si confermò la sua permanenza nella città di Panama.

Come parte delle indicazioni concepite ed impartite dal compagno Fidel, c’era quella che spettava a me inviare, nella stessa mattina, un telegramma all’Ambasciatore cubano in Panama, perché convocasse i principali organi di stampa internazionali e nazionali per le ore 15:00 nell’hotel dove la delegazione cubana si sarebbe alloggiata, il giorno del nostro arrivo.

Ho qui una copia del telegramma che inviammo a Zamora, Ambasciatore di Cuba a Panama, che dice così:

Zamora:

Devi coordinare insieme a Ponce ed ai compagni di Francis - nostro personale che era già lì da alcuni giorni per preparare l’arrivo della delegazione - ciò che segue:

Primo, preparare nell’hotel, dove alloggia il Comandante, una sala che permetta di effettuare un incontro con circa 30 mezzi stampa nazionale ed internazionale.

Secondo, questo incontro avrà luogo alle ore 15:00 di venerdì 17. Sarà in una dichiarazione che egli leggerà davanti alla stampa.

Terzo, devi selezionare, ed inviarmi, la lista di 30 mezzi stampa, che devono essere scelti in accordo con la loro importanza e serietà; circa 10 mezzi locali di Panama e 20 mezzi internazionali, sia di televisione e radio, che agenzie di stampa e giornali. Distribuiremo copia della dichiarazione finale.

Aspetto con urgenza proposta dei 30 mezzi che si inviteranno.

Saluti,

Felipe.

Questa comunicazione, su istruzione del compagno Fidel, si inviò, nella prima mattinata, al nostro Ambasciatore, e prima di partire ci assicurammo che si stava lavorando nell’adempimento di questa indicazione.

Decisione nel piano concepito e preparato, e nelle indicazioni impartite dal compagno Fidel: che nel minuto esatto dell’arrivo a Panama, che avvenne alle ore 11:15, il Capo della nostra Sicurezza Personale si sarebbe messo in contatto con il colonnello Carlos Rodríguez, che era partito quattro giorni prima, domenica 12, per esaminare l’informazione esistente e l’ubicazione dei terroristi, fondamentalmente quella riferita alla presenza ed ubicazione di Posada Carriles. Questa era la decisione prevista, praticamente alcune ore prima, della partenza della nostra delegazione.

Giorno 17 novembre.

ore 11:20: arrivo della nostra delegazione a Panama.

Ricevimento della Presidentessa della Repubblica di Panama, Mireya Moscoso in mezzo alla pioggia. Poche parole alla stampa, con le quali il compagno Fidel salutò il popolo panamense ed annunciò che, più tardi, avrebbe fatto una dichiarazione pubblica. Queste immagini sono state viste dal nostro popolo.

ore 12:40 siamo arrivati all’Hotel Caesar Park, dove si sarebbe alloggiata la nostra delegazione e la maggioranza delle delegazioni partecipanti.

ore 12:50, 10 minuti dopo l’arrivo all’hotel, ebbe luogo una riunione del compagno Fidel con il Capo della Sicurezza Personale e con il colonello Carlos Rodríguez, che si trovava lì già da prima, come dissi già. Si confermò, in modo preciso, la presenza di Posada Carriles e di altri terroristi. Attività realizzate fino a questo momento. Selezione dei dati precisi da fornire al segretario esecutivo della Sicurezza Pubblica e della Difesa Nazionale, al Capo dei Servizio di Protezione Istituzionale ed al Capo della Polizia di Panama, che erano in attesa di una riunione con i nostri compagni, sollecitata previamente per le prime ore del pomeriggio.

ore 13:30, cioè, alcuni minuti dopo la conclusione di questa riunione con il compagno Fidel, il generale Francis ed il colonello Carlos Rodríguez consegnarono le informazioni pertinenti ai capi panamensi, con piena fiducia nella e serietà e professionalità dei suddetti capi, che i nostri compagni avevano potuto apprezzare nei contatti con gli stessi durante il periodo di preparazione della visita. A loro si consegnò il documento che conteneva la suddeta informazione. Si sollecitò loro di attuare, nel minor tempo possibile, le relative pratiche, poiché un’ora e mezza dopo questo momento, la delegazione cubana avrebbe consegnato alla stampa nazionale ed internazionale, la dichiarazione annunciata dal compagno Fidel all’aereoporto.

A continuazione darò nomi, dati e ubicazione di personaggi coinvolti nel piano di attentato, che furono consegnati a questi tre capi panamensi. Ho qui una copia del materiale consegnato. Credo che sia molto importante per il nostro popolo conoscere espressamente il contenuto di questo materiale, che, fino ad ora, non è stato divulgato.

Luis Faustino Clemente Posada Carriles. Ha 72 anni. E’ alto 1,90 cm. Bianco, occhi verdi, capelli bianchi. Ha delle cicatrici nel volto. Ha difficoltà nel parlare. E’ nato a Cuba.

Sta risiedendo nell’apartahotel Coral Suites, sito in avenida Primera A norte, entre Segunda A norte y calle 49B, El Cangrejo, Città Panama. Camera 310. Per comunicare utilizza il telefono cellulare 620-4335.

I suoi spostamenti li fa utilizzando un auto Mitsubishi Lancer di colore rosso. Come autista utilizza un giovane nero panamense che si chiama Pepe Hurtado, uomo di fiducia di César Andrés Matamoros Chacón.

Tra le altre identità utilizza quelle di: Ramón Medina, Ignacio Medina, Juan Ramón Medina, Ramón Medina Rodríguez, José Ramón Medina, Rivas López, Juan José Rivas, Juan José Rivas Lopéz e Julio César Dumas.

Ha moltissimi precedenti come terrorista. E’ l’autore ed organizzatore principale dell’attentato contro il Presidente cubano la cui esecuzione doveva effettuarsi durante il Xº Vertice Iberoamericano.

Pedro Remón Rodriguez. Ha 55 anni, anche se ne dimostra 40. E’ alto 1,80 cm. Bianco, occhi marroni, capelli castani, di costituzione robusta. E’ nato a Cuba. Ha la cittadinanza statunitense.

Abita in 170099 NW 98 Avenida Hialeah Gardens, Florida, Stati Uniti.

Casella postale: 52-0865 Miami, Florida. Telefono di casa: 412-6330, del lavoro:

825-2501, e numero di fax: 825-9088.

E’ coinvolto in piani terroristi contro Cuba.

Mantiene vincoli con Luisi Posada Carriles. E’ coinvolto fin dall’inizio nel piano di attentato contro il Presidente cubano, essendo uno dei principali organizzatori e, probabilmente, uno degli esecutori dell’azione.

Antonio Iglesia Pons, conosciuto come "Tony". Ha 65 anni. E’ alto 1,69 cm. Costituzione normale. Bianco, occhi chiari, capelli bianchi, con calvizie pronunciata. Cubano, risiede negli Stati Uniti. Ha la cittadinanza statunitense.

Mantiene vincoli con Luis Posada Carriles. E’ stato utilizzato come emissario per portare il denaro che avrebbero utilizzato nell’organizzazione del piano di attentato contro il Presidente cubano Fidel Castro. Partecipò nell’acquisto delle armi. E’ possibile che non partecipasse all’attentato, perché, alcuni giorni prima, aveva sofferto un attacco cerebrovascolare.

Santiago Alvarez Fernández Magriña. Ha 61 anni. E’ alto 1,84 cm. Bianco, occhi marroni, capelli castani con una leggera calizie. E’ nato a Cuba. Ha la cittadinanza statunitense.

Vive in 1005 Belle Meade Island Drive, Miami, Florida. Telefono cellulare: 588-4884; dell’ufficio: 821-3241; telefono di casa: 756-6115.

Ha avuto un ruolo importante nell’organizzazione del piano. Era prevista la sua partecipazione all’ esecuzione dell’attentato.

César Andrés Matamoros Cachón. Ha 63 anni. E’ alto 1,74 cm. Bianco, corpulento. Capelli bianchi e occhi marroni. E’ villoso. Ha baffi ed usa occhiali. E’ nato a Cuba.

Abita in esquina 140 oeste y callejón sin nombre (vicolo senza nome n.d.t) nella parte alta di una casa a due piani, Città Panama. E`proprietario di una fabbrica di barche chiamata Acuarius Flexifoam, S.A., sita in Avendida Domingo Diaz (Tumbamuerto), esquina a calle 140 oeste senza numero civico, di fronte all’impresa Cochez y Cía, Reparto Pedregal. Telefax del lavoro: 266-8797 e telefono: 220-0324: Numero del telefono cellulare: 620-5559. Sta costruendo un motel nella spiaggia Gorgona e vicino ha un ranchón (tipico ristorante. Nota del Traduttore.) di sua proprietà dove vende pesce fritto e tostones (i tostones sono pezzi di banana verde fritti, schiacciati, e poi nuovamente fritti; piatto tipico della cultura gastronomica di Cuba e America Latina. Nota del Traduttore.) Nella suddetta spiaggia ha una casa affittata.

Per arrivare al menzionato motel si percorre l’autostrada Panamericana in direzione Costa Rica. Quando si giunge al segnale che indica l’entrata Gorgona, si segue questa strada, fino a quando si incontra un cartello che dice Gorgona Hyatt. Prendere quindi la strada che va a destra fino alla fine.

Matamoros possiede una Nissan Centra, di colore verde metallico del 92, con vetri scuri, una jeep Cheroke bianca ed un pick up Ford di colore marrone del 80.

Mantiene vincoli con Luis Posada Carriles; è uno dei suoi principali appoggi in Panama per l’esecuzione del piano e gli fornì un’ auto con autista.

Roberto Carrillo. Ha 60 anni. E’ alto 1,75 cm circa. E’ di costituzione grossa, bianco, occhi marroni, capelli bianchi. E’ nato a Cuba. E’ cittadino panamense.

Vive in calle Mite de Saint Malo, casa No. 7, Reparto Altos del Doral, Città di Panama. Telefono della casa: 230-3180; telefono cellulare: 618-4490 e 621-4771. Utilizza una jeep 4x4 Ford Explorer, con targa 138505 di colore bianco. Lavora nell’impresa Casamar, sita in calle Lewis al final entre calle Diablo, Avenida Gaillard y calle Puerto, Balboa.

La moglie si chiama Iris e lavora nella fabbrica Decofierros, sita in la Avenida La Pulida, entre calle 91 este y calle 93 este, Reparto Altos del Rio, Distrito Río Abajo. Telefoni: 221-7959 e 221-8044. Utilizza una camionetta pick up di colore bianco.

Mantiene vincoli con Luis Posada Carriles ed è uno dei suoi principali appoggi in Panama per l’esecuzione del piano. In occasioni ha custodito armi ed esplosivo nella sua casa per i piani di Posada Carriles.

Carlos Vicente López Sánchez, conosciuto come Chente. E’ honduregno. E’ tra i 30 e i 35 anni. E’ magro ed ha un difetto nell’orecchio destro, usa piccoli occhiali. Abita in Barrios Cavanna No. 1337, calle 14 Suroeste, San Pedro Sula, Honduras. Telefono: 554-1500. Telefono cellulare: 981-4976.

Mantiene vincoli con Luis Posada Carriles ed è utilizzato da questo in compiti relativi al piano di attentato.

José Hurtado, conosciuto come Pepe Hurtado. E’ un giovane nero. Panamense. Guida l’auto Mitsubishi modello Lancer di colore rosso, che utilizza Luis Posada Carriles nei suoi movimenti in Panama.

E’ uomo di fiducia di César Andrés Matamoros Chacón, che mantiene rapporti stretti con Posada Carriles ed è uno dei suoi appoggi in questo paese.

Questa è l’informazione che gli ufficiali della Sicurezza Cubana consegnarono ai capi della Sicurezza panamense subito dopo la conclusione della riunione a cui avevano partecipato con il compagno Fidel.

C’è da dire che, durante tutto il periodo previo all’arrivo della delegazione, il personale arrivato giorni prima aveva discusso tutte le questioni fondamentali riferite alla sicurezza della delegazione, con le persone designate dal governo del Panama.

In alcune dichiarazioni, alti funzionari del Governo si erano lamentati che, all’arrivo all’aereoporto, il compagno Fidel non aveva comunicato alla presidentessa Mireya Moscoso il tema del piano dell’attentato. Una cosa assurda, non necessaria ed impossibile. La Presidentessa aveva continuato a ricevere le delegazioni dal pomeriggio del giorno pirma prima e fino all’alba, senza riposo alcuno, questo giorno fino alle ore 16:00. I nostri rappresentanti della Sicurezza, come fecero quelli delle altre delelgazioni, trattavano tali temi con gli ufficiali di sua assoluta fiducia designati da lei. Sarebbe stato ridicolo discutere su questo tema all’aereoporto.

Passate le ore 15:00, 10 minuti dopo dell’ora convenuta - era sorto lì un ritardo dovuto alle difficoltà con l’audio, nella sala dell’hotel dove si trovava la stampa che avevamo convocato - , si divulgò dunque la dichiarazione con la denuncia e si portò a termine la conferenza stampa del compagno Fidel, che si concluse alle ore 15:50.

ore 16:00. Finita la conferenza stampa e realizzata la denuncia davanti alla stampa nazionale ed internazionale, uscimmo subito, accompagnando il compagno Fidel, fino alla chiesa San Pablo Apóstol, dove, in uno di quei loculi, giaciono i resti del generale Omar Torrijos (Il generale Omar Torrijos Herrera è una figura di spicco della storia recente della Repubblica del Panama. Nel 1972 gli vengono concessi poteri speciali, militari e civili; nel 1976 visita Cuba per sostenere conversazioni su relazioni bilaterali e sui nuovi trattati del Canale; nel 1977 l’allora Presidente degli Stati Uniti Carter ed il Generale Torrijos firmano a Washington i nuovi trattati del Canale che prendono il nome di Torrijos-Carter; il 31 luglio del 1981 il Generale Torrijos perde la vita in un incidente aereo. Nota del Traduttore).

ore 16:15. Quindici minuti dopo essere usciti dall’hotel, arriviamo alla chiesa, dove si erano riunite, spontaneamente, numerose persone. Anche queste immaggini si sono potute vedere.

ore 16:30. Concluso l’omaggio a Torrijos, omaggio intimo del compagno Fidel lì nella cripta dove, modestamente, riposano i suoi resti, il "Comandante en Jefe" parla alle persone che si erano concentrate nell’atrio della chiesa e c’era anche una folla fuori che non era potuta entrare. Questo accadde alle ore 16:30, sta parlando il Comandante con quel pubblico entusiasta e solidale, che, sapendo che Fidel stava lì, aveva colmato la chiesa.

ore 16:45. Quando il compagno Fidel stava parlando da cinque minuti, il Capo della Sicurezza Personale cubana, il generale Francis, riceve la notizia che Posada Carriles è stato arrestato. Lo comunica a me che sto in piedi vicino al compagno Fidel.

ore 16:43. Mentre parlava alla gente che stava riunita nella chiesa, mostro al Comandante, perché venga a conoscenza di questo, la notizia che arrivò in una nota. Mi sembrava che era impossibile ritardare tale informazione, però egli stava parlando e aspettai un momento in cui venne interrotto dagli applausi della folla e, sul piccolo fascicolo con il programma delle attività che avevo in tasca, che era l’unico pezzo di carta che avevo fra le mani, estrassi la penna e, nel retro del foglietto, scrissi questa nota che ho qui: "Arrestarono Posada", glielo diedi al compagno Fidel mentre lo applaudivano; egli, che non continuò a parlare perché la gente lo stava applaudendo, fece una pausa, interruppe il suo discorso, lesse la nota e disse al pubblico "ho ricevuto una ottima notizia" – l’ho scritto qui - "che vorrei condividere con i presenti" - ho scritto quello che in quel momento lui disse - "però non voglio deviare l’attenzione dal tema sul quale mi interessava conversare in questa occasione. Poi, quando si conoscerà, capirete l’importanza della stessa".

Credo che il nostro popolo deve comprendere quello che abbiamo sentito in quei momenti, quando venimmo a conoscenza di questa notizia; e la nostra mente rivolta qui ai parenti dei compagni assassinati nell’aereo delle Barbados (nell’ottobre del 1976, l’areo che portava la squadra giovanile di scherma che aveva partecipato ai mondiali in Venezuela, venne fatto saltare in aria; nell’attentato persero la vita tutte le persone compreso i componenti dell’equipagggio, in totale 73. Nota del Traduttore), alle tante familgie cubane vestite a lutto per l’azione terrorista, e al padre del giovane di Celmo (Di Celmo fu il giovane italiano che perse la vita nell’attentato fatto nell’Hotel Copacabana nel settembre del 1997. Nota del Traduttore) .

La nostra mente in questo momento volava pensando al fatto che era stato arrestato l’autore ed il responsabile confesso di questi orrendi crimini.

I responsabili panamensi della Sicurezza avevano operato con tale efficenza, che tra le ore 14:15, ora in cui si era conclusa la riunione con loro, e le ore 14:30, cioè in due ore e quindici minuti, avevano catturato i principali responsabili dell’attentato.

Otto giorni prima, il 9 novembre, il personale cubano arrivato in Panama precedendo la delegazione, aveva consegnato in Città Panama a Ramiro Jarvis, contatto degli organi di Sicurezza panamensi con i servizi segreti cubani agli effetti dei preparativi del Vertice, una lista di 55 terroristi residenti negli Stati Uniti e nel Centroamerica, come potenziali partecipanti nel piano di attentato che su istruzioni della Fondazione Nazionale Cubana Americana, avrebbe realizzato Posada Carriles. In questa lista, consegnata lì dai nostri compagni il 9 novembre, c’erano i nomi di Guillermo Novo Sampoll e di Gaspar Jiménez Escobedo, che furono catturati - come già si spiegò - insieme a Posada Carriles. Questa è una copia del materiale consegnato il 9 novembre alle autorità panamensi, con i nomi ed i dati dei 55 terroristi residenti negli Stati Uniti e nel Centroamerica che avrebbero potuto potenzialmente partecipare. In questa lista, che era già stata previamente consegnata al contatto della Sicurezza panamense, attraverso i nostri compagni della Sicurezza, ci sono Gaspar Eugenio Jiménez e Guillermo Novo Sampoll.

Nella sera dello stesso giorno 17 - giorno del Vertice - e nella mattina del 18 novembre, si arrestarono i complici di origine cubana, le cui schede ho letto qui: César Andrés Matamoros Chacón e Roberto Carrillo, residenti a Panama, e si arrestò anche il panamense José Hurtado, il Pepe Hurtado, che serviva d’autista a Posada Carriles in questo paese.

Il giorno 18 novembre si lavorò intensamente nelle attività del Vertice. Il nostro popolo ha potuto vedere alla televisione il programma delle attività che ha compiuto la nostra delegazione e la sua partecipazione ai dibattiti. Alla sera partimmo verso l’Università, dove ci aspettavano gli studenti, che tributarono a Fidel il ricevimento fuori e nell’aula magna, che il nostro popolo ha potuto vedere alla televisione. Da lì noi realizzammo intense pratiche, su indicazione del "Comandante en Jefe", per contattare il Cancelliere panamense e consegnarli, la stessa sera del 18, la nostra Nota diplomatica, riferita all’estradizione a Cuba dei terroristi di origine cubana catturati in Panama, per essere giudicati nel nostro paese, esponendo in questa stessa Nota le ragioni legali e domandando che in nessun modo fossero messi in libertà. Non potevano essere messi in libertà perché , ovviamente, si doveva aspettare, la realizzazione di tutte le pratiche pertinenti, data la gravità dei crimini commessi contro il nostro paese che hanno provocato numerose vittime.

Qui ho una copia della lettera che, circa le ore 23:00 dello stesso 18 novembre, mentre si svolgeva la manifestazione nell’aula magna dell’Università, consegnai al Viceministro degli Esteri panamense - era a capo dei lavori della Cancelleria panamense, perché in questo momento non era localizzabile il Cancelliere panamense. Gli consegnammo la Nota con data 18 novembre:

"Il Ministro degli Esteri della Repubblica di Cuba, saluta attentamente....." Qui spieghiamo e domandiamo, e con questo inizia il tramite di estradizione ufficiale di questi terroristi per essere giudicati dalla giustizia cubana. Questa Nota è consegnata la notte prima della nostra partenza verso Cuba.

Devo dire altri due elementi:

Il primo: Nella matina di oggi ho parlato per telefono con il cancelliere del Panama, signor José Miguel Alemán, al quale ho ribadito il contenuto della Nota diplomatica consegnata la notte di sabato e a cui ho confermato la nostra richiesta di mantenere in prigione questi terroristi, come primo passo del processo di estradizione verso Cuba che abbiamo sollecitato e la cui informazione supplementare consegneremo nel termino richiesto.

La seconda questione: In questo momento è in corso la consegna di una Nota diplomatica della Cancelleria cubana, un’altra nota al Ministro degli Esteri della Repubblica di Panama; che la nostra Ambasciata in Panama sta consegnando, nella quale si chiede di trasmettere al governo panamense, in relazione con la Nota che abbiamo consegnato il 18 novembre, i seguenti fatti:

Qual è la questione? Nella Nota che abbiamo consegnato nella notte di sabato, appare il nome di Luis Posada Carriles, Guillermo Novo Sampoll, Pedro Remón Rodríguez e appare il nome di Manuel Díaz, che era il nome che in questo momento si conosceva come quello supposto di uno dei terroristi; però in questa ultima nota diciamo ciò che segue:

Si è potuto determinare che la persona che appare nella Nota anteriore con il nome di Manuel Díaz, corrisponde in realtà al noto terrorista di origine cubana Gaspar Eugenio Jiménez Escobedo - come qui spiegò il compagno Taladrid - , con la seguente storia delittuosa:

Questa persona, vale a dire, Gaspar Jiménez Escobedo è anche accusato dal PM Generale della Repubblica di Cuba, nell’ Istruttoria del Pubblico Ministero N. 1/2000, per il delitto di terrorismo e di attentato, denunciato dal Presidente della Delegazione cubana al Decimo Vertice di Capi di Stato e di Governo Iberoamericano, ed è uno dei principali collegamenti di questo gruppo con la Fondazione Nazionale Cubana Americana.

In vista di ciò, il Governo della Repubblica di Cuba spera che il Governo del Panama prenda le misure necessarie per evitare che Gaspar Eugenio Jiménez Escobedo, come Luis Faustino Clemente Posada Carriles, Guillermo Novo Sampoll e Pedro Ramon Rodríguez, ed altri implicati nei fatti delittuosi denunciati lo scorso 17 novembre dal Capo di Stato e del Governo della Repubblica di Cuba, Fidel Castro Ruz, possano evadere l’azione della giustizia.

La documentazione provatoria dei fatti delittuosi commessi dalle persone sopra citate, si presenteranno nei termini stabiliti alle autorità della Repubblica del Panama.

Il Ministro degli Esteri della Repubblica di Cuba approfitta dell’occasione per ribadire all’onorevole Ministro degli Esteri della Repubblica del Panama, la testimonianza della sua più alta considerazione.

Datato 20 novembre 2000, e Nota diplomatica che sta per essere consegnata.

Voglio alla fine esprimere al nostro popolo, specialmente al compagno Giustino di Celmo che è qui presente con noi, ai parenti dei nostri compagni assassinati nell’aereo delle Barbados, agli orfani, alle vedove, ai genitori che persero lì i loro figli nel fiore della gioventù; ai parenti del diplomatico cubano Félix García, assassinato da un comandos del quale fece parte uno di questi arrestati, nelle Nazioni Unite negli anni 70; ai parenti del compagno Artagñán Díaz, assassinato in Messico, e a tanti parenti, vicini e compagni dei nostri compagni che furono assassinati a tradimento, non di fronte e nel campo di battaglia, ma in meschini piani mediante l’uso di esplosivi, mediante l’attacco a tradimento; a tutti, nel nome del nostro governo, voglio esprimere la sicurezzza che il governo di Cuba, con l’appoggio del nostro popolo e dell’opinione internazionale, chiederà giustizia, farà tutto quanto sarà necessario per impedire che questi terroristi, che sono stati finalmente arrestati, possano scappare nuovamente.

La diplomazia cubana, le autorità del nostro paese, la direzione della Rivoluzione capeggiata dal compagno Fidel, conoscono bene la sofferenza di molte famiglie cubane che hanno tutto il diritto di ricevere giustizia per l’assassinio dei loro cari.

Penso che, dopo essere venuti a conoscenza di questa ampia informazione, il popolo del Panama, le sue autorità, i suoi capi di sicurezza che tanto diligentemente e professionalmente hanno operato, comprenderanno bene l’aspettativa e l’interesse con cui il nostro popolo segue tutta questa situazione.

I parenti reclamano giustizia. La comunità internazionale si rende conto che esistono tutte le prove per giudicare questi assassini di persone civili innocenti.

Noi non possiamo ridare al compagno Giustino la vita di suo figlio, non possiamo restituire i loro parenti assassinati ai nostri compagni. Possiamo dare solidarietà, possiamo lasciar loro chiaro una volta in più che tutti noi, il nostro popolo è, da quel momento, una famiglia. In ognuno di noi, il compagno Giustino ha un figlio; però possiamo sì garantirgli che non ci sarà modo umano possibile di impedire che continuiamo reclamando fino a quando non verrà fatta giustizia in questo caso.